Arezzo, 23 maggio 2025 – Badia del Vento: Le Associazioni richiamano l’Assessore all’Ambiente Monia Monni alla Responsabilità. Avvistata una coppia di Aquile reali nell’area del progetto eolico Badia del Vento.
Le associazioni ALTURA, LIPU e WWF delle sezioni di Forlì-Cesena e Rimini lanciano un appello pubblico all’Assessora all’Ambiente della Regione Toscana, Monia Monni, chiedendo un intervento immediato sul progetto di impianto eolico industriale “Badia del Vento”, previsto nei crinali dell’Alta Valmarecchia, in particolare nell’area di Rofelle (Comune di Badia Tedalda, Arezzo).
La richiesta arriva dopo un recente avvistamento, documentato con video, di una coppia di aquile reali in volo proprio nella zona interessata dal progetto, avvenuto lo scorso 19 maggio (link al video). Non si tratta di un caso isolato: l’area è da tempo riconosciuta per la presenza regolare di rapaci veleggiatori, tra cui proprio l’aquila reale, specie protetta e prioritaria ai sensi delle Direttive europee. Tutte le osservazioni documentate sono state puntualmente comunicate agli uffici competenti della Regione Toscana durante l’iter autorizzativo.
L’aquila reale trova in questi crinali un habitat ideale per alimentarsi e volare, sfruttando le correnti ascensionali. L’introduzione di turbine eoliche in questi ambienti comporta rischi concreti e documentati: la collisione con le pale – che ruotano a velocità periferiche elevatissime– è una delle principali cause di morte per questi animali. “La perdita anche di pochi individui può compromettere la sopravvivenza di popolazioni locali già vulnerabili”, sottolineano le associazioni.
Critiche anche alle dichiarazioni del Sindaco di Badia Tedalda, Alberto Santucci, che durante una seduta della Conferenza dei Servizi ha affermato:
«Cos’è più importante: salvare un’aquila? (ammesso che ci sia e che possa essere “turbata dalle turbine”); cos’è più importante: salvare un nucleo di orchidee selvatiche, salvare il granchio di fiume, mantenere intatta la sagoma di un crinale, oppure salvare la vita alla morente comunità di Badia? (…).»
Le associazioni replicano con fermezza: “Ambiente e comunità non sono in conflitto, ma interdipendenti. Distruggere il primo non salverà la seconda.”
Il progetto ha già ricevuto osservazioni tecniche contrarie da parte di enti autorevoli, come la Regione Emilia-Romagna e il Parco Interregionale del Sasso Simone e Simoncello.
Le firmatarie chiedono dunque all’Assessora Monni un atto di responsabilità politica, amministrativa e morale: la bocciatura del progetto “Badia del Vento”. “Ogni altra decisione – concludono – sarebbe una ferita alla natura, alla credibilità delle istituzioni e all’impegno della Toscana per la tutela dell’ambiente, anche oltre i confini regionali.”
Altura, LIPU e WWF sezioni di Forlì-Cesena e Rimini