LISA CIARDI
Cronaca

Gli artigiani e lo sviluppo della Toscana: "Infrastrutture, credito e Pnrr sono le priorità”

Per Tonini di Cna "manca manodopera e alcuni comparti continuno a soffrire". Lamioni (Confartigianato): "Il Pil resta inferiore al dato pre-Covid. Incognita inflazione"

Pelletteria, uno dei settori trainanti del sistema moda toscano

Firenze, 19 luglio 2023 – Infrastrutture, credito e Pnrr. Sono questi, secondo gli artigiani, i tre cardini per lo sviluppo della Toscana e per evitare che la frenata di inizio anno prosegua. "Il 2022 si è chiuso bene, sopra la media nazionale – spiega il presidente di Cna Toscana, Luca Tonini - ma già i primi mesi del 2023 hanno visto un rallentamento, soprattutto in settori chiave come pelletteria, manifattura e meccanica. Dobbiamo fare i conti con la guerra alle porte, l’inflazione, la politica della Banca centrale europea di aumentate i tassi e i rincari delle materie prime, con costi superiori del 35% rispetto ai nostri colleghi europei". Segnali positivi arrivano dal turismo, ma anche in questo caso con qualche difficoltà.

“Nelle località costiere toscane ci sono addirittura le liste d’attesa – continua Tonini - ma manca manodopera e alcuni comparti soffrono. Per questo Cna, siglando il Patto di Taormina, ha chiesto di creare scuole di formazione anche nei Paesi dai quali partono i flussi migratori".

Ma quali sono le priorità? "I nodi centrali per la Toscana sono le infrastrutture, il Pnrr e l’accesso al credito – dichiara Tonini -. Purtroppo, i due principali hub aeroportuali continuano a farsi la guerra e occorre accelerare la conclusione della stazione dell’alta velocità, solo per fare qualche esempio. Cruciale il Pnrr, che porterà occupazione per 16mila persone nel prossimi 4/5 anni in Toscana. Ma riusciremo a intercettare, formare e mettere a lavoro queste persone? Infine, per il credito, abbiamo fortunatamente il Consorzio Artigiancredito, ma il sistema bancario è volutamente carente verso la piccola e media impresa".

“La Toscana si è ripresa meglio di altre regioni dalla pandemia – spiega Giovanni Lamioni, presidente di Confartigianato Toscana – ma il Pil resta inferiore al dato pre-Covid. In assenza di risposte significative, questa fase incerta potrebbe diventare faticosa, anche perché l’effetto trainante di edilizia e bonus terminerà nel 2024. Ci sono poi le incognite del costo dell’energia e dell’inflazione che porta al calo dei consumi e costringe le imprese a rivalutare i Tfr. La Toscana, inoltre, non è ben posizionata per l’accesso al credito sia in termini assoluti sia, a maggior ragione, per le piccolissime imprese". E anche Confartigianato punta il dito sui problemi infrastrutturali. “Purtroppo sono quelli di sempre – prosegue Lamioni – ovvero la Due Mari, l’adeguamento della Tirrenica, il sistema portuale, l’eterno dilemma degli aeroporti di Firenze e Pisa, il Tpl che ha bisogno di maggiore qualità. A breve dovremo preoccuparci anche della Siena-Firenze che è ormai un cantiere tutto l’anno. Cruciale il ciclo dei rifiuti: da troppi anni la Toscana si è caratterizzata per decisioni all’insegna dei no e parlare di termovalorizzatori è diventato tabù. La giunta deve, entro la fine del suo mandato, avviare un percorso chiaro".

Infine il Pnrr, fra luci e ombre. "Il Piano nazionale di ripresa e resilienza è un’opportunità clamorosa ma anche un rischio – conclude il presidente di Confartigianato Toscana – perché solo parte dei finanziamenti è a fondo perduto. Gli altri vanno restituiti e, se vengono investiti male, è facile che si possa trasformare un’occasione in un problema".