REDAZIONE CRONACA

Amici dei Musei e dei Monumenti Fiorentini, un convegno per la cura della città

Marzia Cantini: “Nella nostra trentennale attività abbiamo restaurato più di 200 tabernacoli”

Samuele Caciagli, Marzia Cantini, Sara Ragazzini, Eleonora Sorbi Salvini

Firenze, 28 novembre 2021 - Tutelare e prendersi cura della grande bellezza di Firenze. L’associazione Amici dei Musei e dei Monumenti Fiorentini lo fa fin dalla sua fondazione. E se i tabernacoli sono una presenza peculiare della città di Firenze, il Comitato per il restauro e il decoro che opera all’interno dell’Associazione, nella sua quasi trentennale attività ha restaurato più di 200 tabernacoli in città e nei comuni limitrofi, ricercando gli eventuali finanziatori dei restauri, occupandosi e facilitando le pratiche di riconoscimento delle proprietà e tutte le procedure opportune per il recupero conservativo dei manufatti.

E domenica 28 novembre l’Associazione ha promosso all’auditorium al Duomo il convegno ‘Gli Amici dei musei e dei Monumenti Fiorentini e la cura della città’ aperto alla cittadinanza con illustri relatori. “L’Associazione ha voluto fare questo incontro – spiega Marzia Cantini – innanzitutto per sensibilizzare la cittadinanza al decoro urbano, che è un argomento di grande attualità. Coinvolgendo l’amministrazione comunale, con la presenza della vicesindaca Alessia Bettini, per parlare con lei di possibili iniziative del Comune per sensibilizzare la cittadinanza a più livelli, dai bimbi delle scuole agli adulti. Abbiamo invitato Ernesto Pellecchia, direttore generale dell’ufficio scolastico regionale, per sapere se a livello scolastico si potrà pensare a qualche iniziativa per coinvolgere le scuole di vario ordine e grado. È un argomento che ci sta molto a cuore perché noi, attraverso il Comitato Tabernacoli che è in seno all’Associazione, negli ultimi trent’anni abbiamo promosso il restauro di oltre 200 tabernacoli riqualificando altrettanti angoli della città”. 

I tabernacoli a Firenze sono di più mille, e l’Associazione ne ha restaurato tantissimi soprattutto in città, ma alcuni anche nei dintorni, Calenzano, Bagno a Ripoli, Signa, Campi Bisenzio, Sesto fiorentino. Il grande numero di questi tabernacoli è una peculiarità di Firenze, si pensa dovuta alla richiesta del Papa di sostenere il cattolicesimo contro l’eresia catara, per questo molti rappresentano Madonne con bambino. “Non abbiamo fondi, cerchiamo sponsor (spesso siamo cercati), ci rivolgiamo a restauratori iscritti nell’elenco della Soprintendenza, seguiamo la parte burocratica, alla fine del restauro organizziamo un’inaugurazione con benedizione, spiegazione del restauro e presentazione di scheda artistica, scritta da storici dell’arte che fanno parte del nostro gruppo”. Il Comitato rappresenta anche una modalità di interazione operativa fra diverse istituzioni, in quanto operano al suo interno rappresentanti della Sovrintendenze dell’Amministrazione Comunale dell’Opificio delle pietre dure, dell’Unesco, della Curia. L’attenzione per il restauro di questo “museo diffuso” nasce spesso dai cittadini, a volte singoli a volte riuniti in comitati, che si fanno promotori di recuperare angoli dimenticati, il cui restauro diventa anche l’occasione per valorizzare una strada o anche un intero quartiere. Per testimoniare questa partecipazione l’elenco sarebbe lungo, si ricordano il restauro del tabernacolo di via Chiara, via del Guarlone, via Palazzo dei Diavoli, via di Colonnata.

Il convegno ha messo in rilievo gli interventi e le azioni finalizzate alla custodia, tutela, recupero e valorizzazione sia del patrimonio artistico sia dei beni comuni.  Hanno partecipato al convegno rappresentanti delle istituzioni, dal Comune di Firenze alle Sovrintendenze ai direttori dei musei. Dopo i saluti e l’apertura dei lavori con Paolo Del Bianco, presidente della Fondazione Romualdo Del Bianco – Life Beyond Tourism, del presidente degli Amici dei Musei Fiorentini Ulisse Tramonti, del direttore degli Uffizi Eike Schmidt e di Monsignor Timothy Verdon, sono seguiti gli interventi del direttore della Fondazione Casa Buonarroti, Alessandro Cecchi, di Ulisse Tramonti, del dirigente area tecnica Opera di Santa Maria del Fiore, Samuele Caciagli, e di Sara Ragazzini del servizio Belle Arti e Fabbrica di Palazzo Vecchio.

È seguita la tavola rotonda moderata da Marzia Cantini sulla cura degli spazi comuni, tra esperienze a confronto e volontà di sensibilizzazione. Con la vicesindaca del Comune di Firenze, Alessia Bettini, ed Ernesto Pellecchia, direttore generale dell’ufficio scolastico regionale. Fondazione ‘Friends of Florence’, ‘Insieme per San Lorenzo’, ‘Anelli mancanti’ sponsor; Daniela Valentini restauratrice. Gli interventi hanno riguardato le buone pratiche, i programmi e le prospettive per la cura e il decoro della città, dalla tutela e custodia del patrimonio d’arte diffuso, quali sono i tabernacoli, alla manutenzione di complessi monumentali quali Santa Maria del Fiore. La tavola rotonda ha messo a confronto istituzioni, volontariato, finanziatori e restauratori sulla cura degli spazi comuni coinvolgendo anche l‘istituzione scolastica, partendo dal presupposto che gli interventi educativi sono indispensabili per la costruzione di una cittadinanza attiva e lo sviluppo del senso di appartenenza ad una comunità. E un’attenzione particolare è stata dedicata al restauro dei tabernacoli.

Maurizio Costanzo