Aldo Dini è morto, addio all’ultimo superstite della strage nazista di Cavriglia

Si è spento a 96 anni. Cordoglio della regione Toscana: “Adesso a noi spetta il compito di non disperderne la preziosa eredità”

Aldo Dini

Aldo Dini

Arezzo, 8 marzo 2023 – Addio a Aldo Dini. A 96 anni si è spento l’ultimo sopravvissuto della strage nazista di Cavriglia avvenuta il 4 luglio 1944. Cordoglio della regione Toscana e del presidente Eugenio Giani che sottolinea come “adesso a noi spetta il compito di non disperderne la preziosa eredità”. 

Aldo Dini ha portato avanti negli anni il ricordo di quei terribili giorni, raccontando quello che aveva vissuto a centinaia di ragazzi nelle scuole. Era il mese di luglio 1944, e la divisione Hermann Goering della Wehrmacht si rese protagonista di una serie di massacri nelle cinque frazioni di Castelnuovo dei Sabbioni, Meleto Valdarno, San Martino, Massa Sabbioni e Le Matole. 

Dini aveva 17 anni quando la mitraglia iniziò a sparare, vide la porta semi aperta di una casa vicina e corse verso di essa. Le pallottole lo sfiorarono ma non lo colpirono: attraversò la casa, entrò in un terrazzo e si gettò nel burrone sottostante mentre i tedeschi gli sparavano alle spalle. Ferito, arrivò fino al greto del torrente Pianale, attraversò la diga a nuoto e si salvò. Dini è morto in ospedale dove era stato ricoverato per una brutta bronchite. 

“Esprimo il mio profondo cordoglio e mi faccio interprete di quello di tutti i cittadini della Toscana per la scomparsa di Aldo Dini. Con lui se ne va la memoria storica di una delle più orrende stragi naziste che hanno insanguinato la Toscana. A noi spetta adesso il compito di non disperderne la preziosa eredità”. Così lo ha ricordato il presidente Giani. “Si è trattato - ha sottolineato ancora Giani - della terza strage più sanguinosa in Italia dopo quelle di Sant'Anna di Stazzema e di Marzabotto. Una strage che Dini ha raccontato anche allo scrittore e vicesindaco di Cavriglia Filippo Boni nel suo ultimo libro “Muoio per te”, che riferisce proprio di questi tragici eventi della seconda guerra mondiale. Dini è stato un testimone prezioso ma, da oggi, tutto ciò che ci ha lasciato e che ha seminato nelle nostre menti e nello nostre coscienze, continuerà a germogliare e a crescere, rafforzando le nostre radici di democrazia e di, libertà. Ai suoi familiari giunga il mio abbraccio fraterno”.