MAURIZIO COSTANZO
Cronaca

18 luglio, è il Nelson Mandela Day. Ecco come è nata la giornata per l’ex presidente sudafricano

Forte il suo legame con Firenze, a cui la città ha intitolato il proprio palasport: un caso unico nel suo genere in Italia

18 luglio, è il Nelson Mandela Day. Ecco come è nata la giornata per l’ex presidente sudafricano

Firenze, 18 luglio 2025 – Si celebra oggi 18 luglio, il Nelson Mandela Day. La giornata è stata indetta dalle Nazioni Unite nel novembre del 2009 con una risoluzione per ricordare cosa Mandela ha rappresentato non solo nella liberazione del Sudafrica dall’apartheid, ma in generale nella lotta alla segregazione razziale. L’obiettivo del Mandela International Day è quello di tenere viva l’attenzione sui diritti umani nel mondo. Ed è forte il legame tra Mandela e Firenze, a cui la città ha intitolato il proprio Palasport per sottolineare l'impegno e i valori di pace, solidarietà e diritti umani che po statista sudafricano ha rappresentato e rappresenta. Quello di Firenze ha rappresentato un caso unico nel suo genere, visto che ormai quasi tutte le strutture italiane di questa importanza e visibilità hanno nomi commerciali. Ma prima di raccontare del palazzetto dello sport cittadino, soffermiamoci sulla figura di Mandela. Ecco chi era e perché è diventato un simbolo.

Nelson Mandela (foto Ansa)
Nelson Mandela (foto Ansa)

Mandela, una vita per la libertà contro l'apartheid Nelson Mandela, morto a Johannesburg a 95 anni, è stato il simbolo dell'ultima lotta dell'Africa nera contro l'estremo baluardo della dominazioneNbianca nel continente. Un uomo cresciuto nello spietato regime dell'apartheid razzista che oppresse il Sudafrica dal 1948 al 1994. Un nome, un simbolo: il Nelson Mandela Forum di Firenze Il 3 novembre 2004 è stato raggiunto un accordo tra la Nelson Mandela Foundation e l’Associazione Palasport di Firenze (oggi associazione Nelson Mandela Forum) che ha dato la possibilità al Palasport di Firenze di usare il nome dello Statista sudafricano. Il nome è entrato successivamente a far parte della toponomastica ufficiale fiorentina il 20 giugno 2014 con deliberazione N. 2014/G/00180. La scelta di dedicare il nome dell’impianto fiorentino al leader sudafricano, aveva due finalità immediate: sottolineare l’impegno e la figura di Nelson Mandela soprattutto alle nuove generazioni e promuovere iniziative di solidarietà verso specifici progetti umanitari.

Per rendere ancora più evidente il legame fra la struttura ed i valori cari a Nelson Mandela, nel corso degli anni l’associazione Nelson Mandela ha realizzato numerose installazioni permanenti che accolgono i visitatori e danno loro modo di riflettere sul lungo percorso per l’affermazione dei diritti umani per tutti. Queste installazioni vanno dalle mostre dedicate alla dichiarazione universale dei diritti umani del 1948, con la riproduzione del testo della dichiarazione, alla mostra che ricorda la “Shoa”, ai pannelli dedicati al “sud del mondo”, alla mostra fotografica sui “volti positivi” dedicata al tema dell’Aids ed a quella sulla vita di Mandela. Nel 2018 – 2019, in occasione del centenario della nascita della nascita di Madiba il Mandela forum si è arricchito di altre due importanti installazioni.

La prima, sotto la pensilina all’ingresso dell’impianto, è costituita dalla riproduzione della cella del carcere di Robben Island dove Nelson Mandela trascorse 18 dei 27 anni di prigionia. Un luogo simbolo della lotta all’apartheid che il Nelson Mandela Forum di Firenze ha riprodotto in vetro, davanti all’ingresso principale. Uno spazio angusto che è stato ricostruito trasparente, perché nonostante fosse rinchiuso, da quelle mura Mandela seppe guardare al mondo. La prima nipote di Nelson Mandela, Ndileka, inaugurando questa riproduzione il 14 febbraio 2018, ha voluto definire la cella un “Simbolo di speranza” perché una della cose che Nelson Mandela diceva era che in carcere era riuscito a trovare l’energia che “ognuno di noi ha dentro” e, ha ricordato Ndileka Mandela, “Quando è stato liberato ci ha detto che non odiava i suoi carcerieri, perché odiarli avrebbe significato essere ancora prigioniero”. Un simbolo di speranza, che ricorda ancora una volta che è nelle nostre mani la responsabilità di fare del mondo un posto migliore, perché, per usare le parole di Mandela che possono essere lette a grandi lettere sul soffitto sovrastante la cella: “Nessuno nasce odiando i propri simili a causa della razza, della religione o della classe alla quale appartengono”. La seconda installazione realizzata nell’inverno 2018-2019 ed inaugurata il 12 febbraio 2019 è quella che è stata resa possibile grazie alla collaborazione con il fotografo fiorentino Massimo Sestini.

La mostra, che è stata intitolata “mediterraneum – il diritto alla speranza”, riporta le tante storie che possono essere lette osservando i soggetti fotografati nel 2014 nel corso di operazioni di salvataggio in mare della Marina Militare italiana. Il Mandela forum inoltre ospita periodicamente grandi eventi rivolti al tema dei diritti umani. È proprio la rappresentazione della figura e dell’opera di Nelson Mandela il segno che può rinnovare il significato dei valori universali da lui coraggiosamente perseguiti, sia nella lotta all’apartheid, che nell’opera di pacificazione ed impegno per la liberazione dal disagio sociale.