
Viareggio, trionfa Re Carnevale. Record di pubblico e di incassi. E per la terza volta vince Allegrucci
Batte forte il cuore di Viareggio; batte all’unisono con quello di decine di migliaia di persone che hanno affollato i Viali a Mare nell’ultimo appassionante weekend di Carnevale che ha segnato il trionfo, non a caso, di Va’ dove di porta il cuore, il carro di Prima categoria con cui il costruttore Jacopo Allegrucci ha centrato un tris di vittorie nelle ultime tre edizioni. Non accadeva da più di 25 anni che un carrista facesse un filotto del genere. La sua costruzione – un ragazzo che naviga a vista in un mare in tempesta minacciato da pericolose arpie – ha emozionato e messo d’accordo pubblico e giuria tecnica. Dopo la sfilata e i fuochi d’artificio di sabato sera, ieri pomeriggio Viareggio si è ritrovata con i suoi ospiti in piazza Mazzini per le premiazioni e per celebrare i trionfi dei costruttori nelle varie categorie.
Ha vinto Allegrucci, ma ha vinto, soprattutto, una manifestazione che sembra fuori dal tempo e che resiste nell’epoca dei social, dei telefonini e della tecnologia, offrendo uno spettacolo senza divi della tv o star della musica. La sua sola e unica forza di attrazione resta una sfilata di carri costruiti, dopo mesi di duro lavoro, con materiali poveri come la cartapesta, trattata e manipolata dalle sapienti mani di artigiani-artisti secondo una tradizione che si tramanda da più di un secolo e che ogni anno viene affinata e perfezionata.
Il risultato è sotto gli occhi di tutti. Sabato sera il cassiere di Burlamacco ha contato oltre 700mila euro; la domenica precedente addirittura un milione tondo tondo. Una somma importante cui vanno aggiunti gli incassi dei primi corsi e degli abbonamenti che da soli garantiscono, a inizio manifestazione, una base da oltre 800mila euro. Nel mese di Carnevale sono entrati nelle tasche di Burlamacco più di 4 milioni di euro. Stracciato dunque il precedente record del 2023, quello delle celebrazioni dei 150 anni della manifestazione, che aveva fruttato circa 3,8 milioni di euro.
Il Carnevale di Viareggio, in fondo, va dove lo porta il cuore... ma senza perdere di vista il portafoglio. Un business, insomma, come direbbero gli americani. Un giochino dove tutti ci guadagnano: il 75-80% degli alberghi apre i battenti, bar e ristoranti fanno affari d’oro, i balneari cominciano a prendere le prime prenotazioni per l’estate. Difficile calcolare l’indotto economico, ma si parla di decine di milioni di euro mosse dalla fabbrica del divertimento e della satira qual è per cultura e dna il Carnevale di Viareggio. Che ha resistito al Covid riuscendo a non fermare i corsi mascherati nel pieno della pandemia pur nel rispetto delle misure anticontagio. Evidentemente, ne è uscito rafforzato e ancora più in salute. Una manifestazione di 150+1 anno che ha ancora il coraggio di guardare avanti, di proiettarsi nel futuro. Con la voglia di regalare comunque un sorriso di fronte a un mondo minacciato da guerre che si combattono a due passi da noi; e con la certezza che nessuna intelligenza artificiale potrà mai ricreare un palcoscenico fiabesco come quello dei Viali a Mare durante la sfilata dei carri.
Paolo Di Grazia