Una boccata d’arte 2025 a Pratovecchio Stia

Venti borghi, venti progetti, un viaggio che attraversa tutta Italia

Stella Rochetich

Stella Rochetich

Arezzo, 25 giugno 2025 – Una boccata d’arte 2025 a Pratovecchio Stia

Venti borghi, venti progetti, un viaggio che attraversa tutta Italia

Sabato 28 giugno l’inaugurazione del progetto di Stella Rochetich dal titolo “gli alberi non vagano” che mette in dialogo arte, paesaggio e comunità

Anche Pratovecchio Stia sarà protagonista della sesta edizione di Una Boccata d’Arte, progetto nazionale di arte contemporanea diffusa, ideato da Fondazione Elpis, che ogni anno porta la creatività di 20 artisti in 20 borghi italiani, uno per ogni regione.

Per la Toscana quest’anno è stato scelto Pratovecchio Stia, sede del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, con un progetto artistico firmato da Stella Rochetich e curato da Gabriele Tosi dal titolo “gli alberi non vagano”.

L’opera si ispira a una presenza silenziosa dei boschi casentinesi: l’osmoderma eremita, insetto raro che vive nel legno in decomposizione, nei tronchi cavi degli alberi. La sua esistenza, invisibile per la maggior parte dell’anno, si rivela solo durante il periodo estivo, quando emette un feromone intenso per attrarre e farsi trovare. Una Boccata d’Arte coincide con il suo periodo di emersione e accoppiamento: in questa stagione di fertilità e contatto - quando la manifestazione entra nel suo ciclo vitale - anche il borgo sembra essere “in amore”, in uno stato di apertura e attrazione.

L’artista immagina una scultura - diffusore di profumo, modellata in ceramica, che sarà collocata nella fontana della centrale piazza Landino. Un’opera non altera la fontana, ma la abita con discrezione, come l’insetto nel tronco cavo.

Chi si avvicina potrà prelevare l’odore usando bastoncini in legno locale, da portare con sé. Il profumo è dolce: a qualcuno ricorda la pesca. Ogni bastoncino contiene una traccia di bosco: pochi grammi che mostrano come anche il legno lasciato in vita, lì dove cresce, possa generare valore. Non più materia da esportare, ma presenza viva che sostiene un’altra idea di economia e paesaggio.

Un intervento che mette in dialogo arte, paesaggio e comunità e nasce dall’ascolto di artigiani, religiose, amministratori locali, imprenditrici e organizzatrici culturali. Al centro, la necessità di ripensare il rapporto con la foresta e riscriverne l’immaginario, traducendo in forma sensibile il legame profondo che la comunità intrattiene con il bosco. Qui cultura materiale e spirituale convivono: il legno e la preghiera, la cura e il lavoro. La collocazione della fontana mette in relazione simbolica i conventi, la chiesa e la sede del Parco.

Il progetto si completa con un public program sviluppato con il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna.

inaugurazione sabato 28 giugno (ore 18:00) in piazza Jacopo Landino – Pratovecchio