Le vicende dell'Arandora Star al Festival Francesco 4.0 nel libro di Alessia Balan

Presentazione per la prima volta in Toscana giovedì 21 agosto ore 17 a Chiusi della Verna

Arezzo, 18 agosto 2025 – "La nostra storia" parla di emigrazione ed è un anelito alla pace

Le vicende dell'Arandora Star al Festival Francesco 4.0 nel libro di Alessia Balan

Presentazione per la prima volta in Toscana giovedì 21 agosto ore 17 a Chiusi della Verna (Arezzo) presso l'auditorium di Granello di Senape

Sarà presentato giovedì 21 agosto, per la prima volta in Toscana, a Chiusi della Verna (Arezzo, via San Francesco 1, presso l’auditorium di Granello di Senape), nell'ambito della terza edizione del Festival Francesco 4,0 il volume della vicentina Alessia Balan, intitolato "La nostra storia" (Transeuropa Edizioni).

L’autrice, che dialogherà con la giornalista Romina Gobbo, insegna lingua e cultura spagnola presso un istituto superiore di Verona ed è da sempre appassionata di letteratura inglese, irlandese, ispanoamericana.

“All’indomani della dichiarazione di guerra da parte di Mussolini all’Inghilterra, molti italiani e tedeschi immigrati per lavoro in Gran Bretagna divennero improvvisamente nemici della patria che fino a quel momento li aveva accolti – spiega Balan -. Molti di loro furono internati in campi di lavoro sul territorio, altri furono deportati verso i campi che si trovavano nelle colonie. La vicenda che racconto è quella dell’Arandora Star, nave da crociera riadattata al trasporto di prigionieri, identificata come nave nemica, perciò affondata”. Delle circa 800 persone che vi persero la vita, 446 erano italiani, in maggioranza originari dei Comuni dell’Appennino piacentino e Parmense: molti di Borgotaro, e 48 di Bardi.

Tra i toscani morti nel naufragio si contano 17 pontremolesi, e almeno 15 barghigiani. Soprattutto in queste cittadine la memoria viene tenuta viva con iniziative di commemorazione. Nel 2004 a Lucca fu presentato il primo documentario sulla vicenda, realizzato dall'emittente Noi Tv in collaborazione con la Fondazione Cresci.

"Si tratta di una storia di emigrazione con tutti i suoi chiaro-scuri. Essendo legata a un tempo di guerra, ci aiuta a capire meglio le vicende odierne. Il Cantico delle Creature, a cui è dedicato il Festival Francesco 4.0, ci introduce a un'esperienza di pace a cui l'uomo in ogni tempo aspira. Ricordare vuole essere un monito per il futuro, al fine di consegnare un mondo migliore alle nuove generazioni", conclude Fabrizio Mandorlini, coordinatore del Festival.

Tutti sono invitati a partecipare.