La provincia di Prato sta progressivamente tornando alla piena normalità a due mesi dall’alluvione. Il territorio più in sofferenza è la Valbisenzio, dove ci sono ancora sei famiglie fuori casa nel comune di Cantagallo, in attesa di una nuova strada di collegamento con le abitazioni. Per le somme urgenze servono 6 milioni, tantissimi per le casse dei piccoli Comuni.
I primi cantieri sono partiti,
ma la strada è ancora lunga.
A Prato città invece i lavori di somma urgenza stanno andando avanti da giorni: la cifra si attesta sui 2 milioni di euro, al momento anticipati dal Comune, anche se dalla stessa amministrazione ci si domanda chi pagherà alla fine questi interventi. A Montemurlo i milioni stanziati dal Comune sono stati 5 e se gli interventi si sono già conclusi sulla cassa d’espansione del torrente Bagnolo e su via Monteferrato con un bypass in corrispondenza della frana, termineranno proprio in questi giorni alla scuola dell’infanzia "Ilaria Alpi" di Oste.
In questo contesto a preoccupare maggiormente è il reticolo minore, dove il Genio Civile sta facendo i lavori in base all’ordine di importanza dei corsi d’acqua, ma c’è ancora da fare, così come bisogna ripulire il Bisenzio. "Sfollati a Prato non ce ne sono più – spiega il vicesindaco di Prato, Simone Faggi –. Ma ci sono un paio di situazioni ancora da tenere sotto controllo. Penso ad alcuni punti lungo la Bardena, uno lungo il Bisenzio all’altezza della Madonna della Tosse, e uno in via di Monteferrato dove è crollata la strada e ci sono due famiglie che non riescono più ad arrivare con le auto alle proprie abitazioni". Entrando nel merito delle somme urgenze, quelle principali hanno riguardato il rifacimento del muro del cimitero di Chiesanuova (le cui gallerie seminterrate però sono ancora impraticabili), crollato sotto il peso della pioggia. Poi c’è stata la messa in sicurezza della frana a Figline in via del Borrino, che impediva a sei famiglie di avere la casa agibile. Altro intervento importante è stato quello del ripristino di via di Galceti per il collegamento con Montemurlo. Tutto ancora da chiarire invece il tema dei ristori, fra i quali rientrano anche gli 8 milioni di danni legati all’allagamento dell’ospedale. "Auspico che ogni istituzione faccia la propria parte – aggiunge Faggi –. Il Comune non può permettersi di rinunciare a due milioni. Ci appelliamo al governo affinché si attivi per coprire tutte le emergenze". Intanto la procura prosegue gli accertamenti (senza indagati), mentre continuano ad arrivare esposti.
Stefano De Biase