E’ prorogata anche per
il 2024 è la decontribuzione del lavoro dipendente del 7 per cento per i redditi fino a 25mila euro e del 6 per cento per i redditi fino a 35mila euro. In via eccezionale,
infatti, per i periodi di
paga dal 1° gennaio 2024
al 31 dicembre 2024, per i rapporti di lavoro
dipendente e con esclusione dei rapporti di lavoro domestico, è riconosciuto
un esonero del 6 per cento, senza effetti sulla
tredicesima, sulla quota dei contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti a carico del lavoratore. Ciò a condizione che la retribuzione imponibile, parametrata su base mensile per tredici mensilità, non ecceda l’importo mensile di 2.692 euro, al netto della tredicesima.
L’esonero è del 7 per cento, sempre senza effetto su rateo della tredicesima, a condizione che la retribuzione imponibile, parametrata su base mensile per tredici mensilità, non superi
l’importo mensile di 1.923 euro, al netto del rateo di tredicesima. La decontribuzione assume inoltre "un volto nuovo" con riferimento alle donne lavoratrici, prevedendo
che lo sgravio sia al 100%
della quota dei contributi a carico delle lavoratrici
per un anno se hanno due
figli fino all’età di 10 anni del più piccolo e permanente per quelle che hanno tre figli fino ai 18 anni del più piccolo.
Tutti gli interventi descritti, contenuti nella legge di bilancio e nei relativi decreti attuativi, sono adesso all’esame del Parlamento: l’impianto generale approdato in aula non dovrebbe subire sostanziali revisioni – considerati anche i ritocchi già introdotti dal governo rispetto alla prima bozza dei singoli testi –, ma per la certezza definitiva occorrerà attendere l’esame definitivo e il voto finale da parte delle aule parlamentari.
Mo.Pi.