Geniale e lungimirante, poliedrico e versatile, Galileo Chini è stato un protagonista indiscusso dell’arte italiana della prima metà del Novecento, uno dei massimi esponenti della ricca stagione delle arti decorative italiane fra Liberty e Art Déco, che dalla fine dell’Ottocento arriva fino agli anni Trenta. A 150 anni dalla nascita, avvenuta a Firenze il 2 dicembre 1873, la Toscana lo celebra con un’importante iniziativa diffusa su tutto il territorio regionale dal titolo "Galileo Chini a porte aperte". Nell’occasione il sito web dell’Archivio Chini - galileochini.it - si rinnova, e accanto alle carte del maestro accoglie nuove sezioni con approfondimenti, articoli, luoghi ed eventi per promuoverne la figura.
Galileo Chini ha lasciato una traccia indelebile del suo genio artistico in molti luoghi toscani, da edifici storici ad alberghi, passando per palazzi comunali, terme, residenze private, soffitti e facciate decorate con il suo tocco inconfondibile. Nella due giorni chiniana molti di questi luoghi apriranno per rendere omaggio all’artista. Oltre ai suoi meravigliosi dipinti, nei quali emerge tutta la suggestione e l’incanto per i luoghi visitati, Galileo Chini riportò dal Siam anche una collezione di cimeli orientali che nel 1950 donò al Museo di Antropologia e Etnologia di Firenze.
Se a Borgo San Lorenzo troviamo Villa Pecori Giraldi, oggi sede del Chini Museo e Contemporary, a Bagno a Ripoli c’è il suo Cimitero Monumentale della Misericordia dell’Antella: qui nella Cappella di San Silvestro, riposano Galileo Chini, la moglie Elvira e la figlia Isotta. Un’importante testimonianza chiniana, la troviamo al Gran Caffè Margherita di Viareggio, uno dei luoghi più importanti della Bella Epoque italiana ed europea, dove le cupole colorate di Chini testimoniano la grande passione orientalista diffusa all’epoca. A Lido di Camaiore si può ancora ammirare La Casa delle Vacanze, un edificio bianco, in cui richiami alla secessione viennese si uniscono a echi d’oriente. Fu l’artista Plinio Nomellini, amico di entrambi, a presentare Chini a Giacomo Puccini e da questo incontro nacque fra i due maestri un rapporto di stima e di amicizia, che portò Puccini ad affidare a Chini la realizzazione delle scenografie del Gianni Schicchi e della Turandot. Montecatini conserva molte e importanti testimonianze del genio creativo di Chini, fra cui le Terme Tamerici.
"E’ un dovere – ha detto il presidente della Regione Eugenio Giani - oltre che un onore e un piacere valorizzare la figura di Galileo Chini, che ha contribuito a scrivere la storia dell’arte italiana". "Il percorso di valorizzazione è un viaggio attraverso la vita e le opere di Chini - ha spiegato Francesca Velani, Vicepresidente Promo Pa Fondazione e direttrice cultura e sviluppo sostenibile -, che mira a riscoprire e divulgare il suo straordinario contributo. Alla base di tutto c’è l’Archivio, fondamentale per comprendere l’opera e la vita di Galileo Chini". "Mio nonno, fiero e orgoglioso delle sue origini, era nato a Firenze – ha aggiunto la nipote dell’artista Paola Chini –, e per tutta la vita ha vissuto e lavorato in Toscana, quella Toscana che oggi lo celebra e lo omaggia". Tra gli appuntamenti, visite guidate da Villa Vittoria all’Archivio di Stato di Firenze. Tutto il programma su www.galileochini.it