
Fatto brillare il viadotto. Ora i lavori sull’Autosole per le nuove corsie
FIRENZE
Cinque esplosioni consecutive, a 15 millisecondi di distanza l’una dall’altra. Così, alle 6.45 di ieri, è stato fatto brillare il viadotto Torraccia Sud dell’autostrada A1, tra Barberino e Calenzano. Da sempre uno dei nodi più critici della viabilità autostradale – quella compresa appunto tra Bologna e Firenze – per gli elevatissimi volumi di traffico di tir e auto. L’operazione di ieri è perfettamente riuscita ed è il primo passo per arrivare, nel giro di 3 anni e mezzo, a poter disporre complessivamente, finiti i lavori, di quattro corsie verso Bologna e tre in direzione Firenze e fluidificare, questo l’obiettivo, i flussi di traffico dell’intera area.
Il viadotto Torraccia, con le sue cinque campate, era lì dalla fine del 1960, anno in cui venne inaugurato. Erano gli anni del boom e il forte impulso all’industrializzazione del Paese richiedeva infrastrutture moderne per trasferire merci e spostare persone. La demolizione di ieri rientra nel maxi-piano di ammodernamento del viadotto e di riqualificazione dell’intera carreggiata Nord, realizzato da Autostrade per l’Italia e che ha già visto il completamento della nuova carreggiata Sud con l’apertura della galleria Santa Lucia, la più lunga a tre corsie mai realizzata in Europa. Ma gli investimenti non si fermano: in totale 120 milioni per la riqualificazione e altri 135 per opere di ammodernamento, con tempi di esecuzione stimati in 3 anni e mezzo. Tra gli interventi più significativi si prevedono la rigenerazione strutturale di tre viadotti (Goccioloni I, Goccioloni II e Torraccia) e l’ammodernamento delle volte di tutte le gallerie presenti lungo la tratta. Il nuovo tracciato, oltre a garantire maggiore sicurezza, porterà anche una drastica riduzione dei tempi di percorrenza.
La spettacolare e complessa operazione di ieri, preceduta da tre spari di preavviso che hanno segnato il countdown, è stata coordinata da Amplia società del Gruppo Aspi. L’esplosione è stata preceduta da fasi di demolizione meccanica di piccole parti dell’opera, finalizzate anche al posizionamento del materiale esplosivo in punti strategici individuati con l’obiettivo di garantire la demolizione in massima sicurezza dell’impalcato ma anche la salvaguardia delle sottostrutture. Il materiale demolito è stato stoccato e sarà recuperato in altre attività di cantiere.
"Simili interventi – dichiara Roberto Tomasi, amministratore delegato di Autostrade per l’Italia – mostrano in tutta la loro evidenza la complessità del piano di ammodernamento messo in campo sulla rete autostradale di nostra gestione".
Guglielmo Vezzosi