Maurizio Costanzo
Cosa Fare

Giornate Fai di Primavera, ecco le meraviglie da visitare in Toscana, Umbria e Liguria

Torna il più importante evento di piazza dedicato al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese, con l’apertura eccezionale di oltre 750 luoghi inaccessibili o poco noti

Firenze, Villa Schifanoia

Firenze, Villa Schifanoia

Firenze, 16 marzo 2023 - Sabato 25 e domenica 26 marzo si rinnova l’appuntamento con le “Giornate Fai di Primavera”, il più importante evento di piazza dedicato al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese.

Anche in questa 31esima edizione, la manifestazione di punta del Fai – Fondo per l’Ambiente Italiano Ets offrirà l’opportunità di scoprire e riscoprire, insieme ai volontari della Fondazione, tesori di storia, arte e natura in tutta Italia con visite a contributo libero in oltre 750 luoghi di 400 città, la maggior parte dei quali solitamente inaccessibili o poco conosciuti (elenco dei luoghi aperti e modalità di partecipazione su www.giornatefai.it). Questa manifestazione capace di coinvolgere ogni anno centinaia di migliaia di cittadini alla scoperta dei loro territori, si deve all’impegno e alla creatività di migliaia di volontari del Fai, affiancati da altrettanti studenti delle scuole italiane – gli apprendisti ciceroni – formati per l’occasione. “Le Giornate Fai sono un'iniziativa che unisce l'Italia, un percorso di conoscenza e presa di coscienza indispensabile. Per salvare il nostro patrimonio bisogna amarlo e, prima ancora, conoscerlo - ha detto il Ministro della cultura, Gennaro Sangiuliano -. Grazie all'opera di migliaia di volontari, luoghi spesso inaccessibili saranno aperti e visitabili”. “In questi 31 anni di esistenza – ha affermato il Presidente del Fai, Marco Magnifico - le Giornate Fai hanno scritto una sorta di enciclopedia spontanea che a tutti gli effetti si è aggiunta a quella ufficiale per narrare lo smisurato patrimonio storico, artistico e paesaggistico italiano”.  

Le aperture in Toscana

Firenze, Fondazione Roberto Longhi

A Firenze porte aperte alla Fondazione Roberto Longhi, con ingresso su prenotazione e riservato agli iscritti Fai. L'edificio della potente famiglia Alberti, situato alle pendici della collina di Santa Margherita a Montici, fu a lungo proprietà del Monastero di Santa Brigida al Paradiso, dagli stessi Alberti fondato alla fine del Trecento. A seguito della soppressione del monastero il complesso passò in mano a privati, la residenza nel 1939 fu acquistata dallo storico dell'arte Roberto Longhi, che qui visse fino alla morte (1970) con la sua compagna, la scrittrice Anna Banti. Quella che è stata la dimora di uno dei padri della storia dell’arte, conserva la sua importante collezione, con capolavori quali il Ragazzo morso da un ramarro di Caravaggio e il Cristo morto trasportato al sepolcro di Battistello Caracciolo. Si potrà visitare la biblioteca di circa 25mila volumi, lo studio di Roberto Longhi e vari ambienti privati che hanno mantenuto inalterati gli arredi, la collocazione delle opere d’arte e gli oggetti della vita quotidiana.

Firenze, Villa Schifanoia

Questo scorcio della collina fiesolana venne definito per la sua bellezza Schifanoia, dall'espressione “schivare la noia”. Circondata da un rigoglioso giardino all'italiana disposto su tre livelli, la Villa, sviluppata su due piani, è stata acquistata nel 1986 dallo Stato Italiano per permetterne l'utilizzo da parte dell'Istituto Universitario Europeo (EUI), di cui è tuttora una delle sedi. In origine semplice edificio rurale, alla metà del Quattrocento la famiglia Cresci lo trasformò in una sontuosa residenza di campagna. Nel 1927 fu acquistata dal ricco avvocato, finanziere e diplomatico Myron Taylor, a cui si deve il restauro interno dell'edificio e l'attuale disposizione dei giardini; in seguito la donò a Papa Pio XII e venne affidata alle Suore Domenicane di Sinsisawa. La villa conserva ancora l'impianto originario quattrocentesco; alla seconda metà del XIX secolo risalgono invece le strutture adiacenti e la suggestiva Cappella di San Tommaso, testimonianza del revival neo-medievale del periodo. Gli ambienti interni presentano decorazioni ed elementi artistici risalenti a diverse epoche e stili, risultato degli interventi di risistemazione voluti da Taylor. La visita riguarderà i giardini formali, la cappella e l'interno, dove si accederà ad ambienti non fruibili al pubblico, tra cui il salone principale e l’ex biblioteca che ospita un magnifico soffitto ligneo cinquecentesco di manifattura spagnola. Nel 1966 Villa Schifanoia ospitò il set del celebre film di Ettore Scola “L' Arcidiavolo”, con Vittorio Gassmann.

Firenze, palazzo della Banca d’Italia  

Il Palazzo venne realizzato per ospitare la direzione generale della Banca Nazionale del Regno d’Italia negli anni tra il 1865 e il 1869 - periodo in cui Firenze fu capitale - seguendo il progetto dell’architetto napoletano Antonio Cipolla che si ispirò all’architettura rinascimentale cinquecentesca secondo i dettami dell’epoca, trasmettendo al contempo decoro e rappresentatività. All’interno, nel grande androne, venne collocata la statua in marmo di Camillo Benso conte di Cavour di Augusto Rivalta e fu realizzato il monumentale scalone ellittico, il cui soffitto, sovrastato da una cupola vetrata, venne decorato da Girolamo Magnani, famoso scenografo di gran parte delle opere di Giuseppe Verdi. Al piano terreno si trova anche la biblioteca, intestata nel 2002 a Carlo Bombrini, Direttore Generale della Banca d’Italia nel periodo di Firenze Capitale, con una sala ottagonale dal soffitto affrescato a motivi floreali da Gaetano Lodi. La visita in occasione delle Giornate FAI permetterà di ammirare il grande atrio caratterizzato da un imponente soffitto ligneo a cassettoni in stile neorinascimentale, lo scalone e, ai due piani superiori, le decorazioni di Girolamo Magnani e Luigi Busi e vari ambienti, tra cui l'Ufficio del Direttore della sede, la Sala del Consiglio di reggenza e il Salone delle Assemblee.  

Siena, Accademia Musicale Chigiana  

Ingresso su prenotazione. Posto nel cuore di Siena, il Palazzo Chigi Saracini è uno dei più antichi del centro storico. Sede di una raccolta d'arte tra le più importanti della città, accoglie da circa un secolo l'Accademia Musicale Chigiana, voluta dal conte Guido Chigi Saracini, grande mecenate della musica e delle arti. Ancora oggi, in estate, l'Accademia Chigiana ospita allievi da tutto il mondo, che arrivano a Siena per perfezionarsi nella pratica dei propri strumenti con i maggiori maestri a livello internazionale. Il palazzo, già presente nel XIII secolo, apparteneva alla famiglia Marescotti, una delle più potenti nella Siena ghibellina. Successivamente i proprietari furono i Piccolomini del Mandolo e infine i Saracini, che contribuirono in maniera sostanziale alle collezioni d'arte presenti all'interno degli ambienti. Galgano Saracini infatti, alla fine del Settecento, acquistò sul mercato antiquario opere di grandissimo pregio di artisti come Sassetta, Beccafumi, Sodoma e molti altri. I salotti del palazzo presentano, oltre ai preziosi dipinti, anche collezioni di maioliche, sculture, oggetti curiosi e fotografie di artisti che si sono esibiti nei concerti organizzati dal conte Guido Chigi Saracini nei teatri e nell'imponente salone dei concerti realizzato da Arturo Viligiardi nel 1932. Qui gli affreschi, del medesimo artista, rimandano alla storia antica del palazzo e alla musica che da un secolo risuona in questi ambienti. In occasione dei 100 anni della stagione concertistica Micat In Vertice, sarà eccezionalmente visitabile Palazzo Chigi Saracini e saranno aperti al pubblico spazi privati come la cappella e la biblioteca, con un ciclo ottocentesco di dipinti dedicato a Dante, luoghi di grande fascino che ospitano opere d'arte di pregio e un patrimonio librario e archivistico di eccezionale interesse. Nella tradizione dell'Accademia Chigiana, non mancherà un momento musicale a cura della Direzione artistica dell'Accademia stessa.

Le aperture in Umbria  

Amelia (Terni), Bacino del Rio Grande

Ingresso su prenotazione. Il Bacino del Rio Grande è un luogo di suggestiva bellezza, un tempo risorsa economica, oggi risorsa ambientale, turistica, sociale e formativa per le generazioni presenti e future. Incastonato nel complesso dei Monti Amerini e con essi Sito di Interesse Comunitario (SIC), il Rio Grande è un torrente tributario del Tevere che nei pressi della città di Amelia incontra due sbarramenti: una prima diga di monte detta la Para – di probabile matrice romana, ma rifatta nel Duecento – che ha generato il Lago Vecchio e una seconda di valle detta dei Finestroni – frutto della giustapposizione tra le strutture idrauliche medievali e un ponte del 1880, parzialmente ricostruito dopo un bombardamento della Seconda Guerra Mondiale – dalla quale, ricevuto l'afflusso del fosso di Macchie con cui costituisce un ulteriore bacino lacustre, si getta nella valle sottostante. Grazie a questi due bacini, Amelia disponeva di una notevole riserva idrica, ora venuta meno a causa del progressivo interramento degli stessi. Un bene storico quindi di valore inestimabile inserito in un paesaggio incontaminato, per secoli fulcro della biodiversità animale e vegetale circostante. Grazie anche al successo riportato nel censimento dei Luoghi del Cuore 2020, primo sito in Umbria, sono in fase di stanziamento i fondi necessari al ripristino almeno parziale del sistema di deflusso delle acque piovane. Rimangono, però, da superare alcuni ostacoli amministrativi. La passeggiata di 3,5 km permetterà ai visitatori delle Giornate FAI di scoprirne gli aspetti storici e naturalistici. Per la visita, su prenotazione, si consiglia abbigliamento comodo.

Perugia, scuola di automazione della Banca d'Italia  

Di proprietà della Banca d'Italia, la S.A.Di.Ba. è la scuola di formazione dei banchieri italiani e dell'alta dirigenza di via Nazionale a Roma. Si è sviluppata negli anni ‘70 sotto l'impulso dell’allora Governatore Guido Carli e fu in seguito molto utilizzata anche dal Governatore Antonio Fazio per seminari con banchieri di tutto il mondo. È situata sulla sommità di una collina in località San Marco, a circa cinque chilometri dal centro di Perugia. Istituita nel 1968 nell'ambito dell'azione propulsiva intrapresa dalla Banca d'Italia per la diffusione degli strumenti informatici nel sistema bancario, la sua funzione si è articolata da un lato attraverso la formazione e la qualificazione dei quadri direttivi del sistema bancario nel settore dell'automazione, dall'altro dal coordinamento delle iniziative e dei programmi attuati dalle banche nel campo dell'elaborazione automatica dei dati e delle informazioni. Il comprensorio della S.A.Di.Ba., di sette ettari circa, è costituito da una porzione delle originarie pertinenze di Villa Barbiellini, su cui oggi troviamo sette edifici progettati da Antonio Piraino, i cui interni furono realizzati da Bruno Signorini. Tra gli edifici spiccano la Villa centrale, nella quale sono ubicati un salone di rappresentanza, la ricezione, la cucina, tre sale di ristorazione e camere per gli ospiti e la Palazzina B, dove si trovano gli uffici della Scuola, un salone, un'aula modulare in grado di accogliere fino a 150 persone. Il parco, composto da molte varietà di alberi, siepi, arbusti e spazi arborei, è stato progettato dal noto paesaggista Pietro Porcinai e comprende due piscine, un campo da tennis, un bocciodromo e una cisterna per le acque piovane. La scuola e le sue pertinenze sono normalmente chiuse al pubblico, pertanto la visita durante le Giornate FAI costituisce un evento eccezionale.

Le aperture in Liguria

Genova, Palazzo Doria Spinola

Ingresso su prenotazione. Per le Giornate di Primavera 2023 aprirà la sede della Prefettura e della Città Metropolitana di Genova, Palazzo Doria Spinola, normalmente chiuso e accessibile soltanto in particolari occasioni e in alcune parti. Inserito nel 2006 nella lista dei 42 palazzi iscritti ai Rolli di Genova divenuti Patrimonio dell'umanità dell'Unesco, l’edificio fu costruito tra il 1541 e il 1543 per l'ammiraglio Antonio Doria, marchese di Santo Stefano d'Aveto, forse su progetto di Bernardino Cantone e Giovan Battista Castello. Gli affreschi cinquecenteschi della facciata sono opera di Lazzaro e Pantaleo Calvi, esponenti del manierismo e attivi soprattutto a Genova. La decorazione originaria dell'atrio, attribuita a Marcantonio Calvi, con le Imprese di Antonio Doria, fu manomessa nella metà del XIX secolo ed è stata recentemente restaurata. Il cortile rinascimentale, a pianta quadrata e doppio ordine di logge, presenta una raffinata decorazione a stucchi con telamoni alternati a maschere femminili. Gli affreschi della loggia superiore, opera di Aurelio e Felice Calvi, con vedute di città in parte estratte dall'atlante Civitates Orbis Terrarum, documentano gli interessi del committente, grande stratega della Corona spagnola. Nel 1624, quando fu incluso nella celebre edizione dei Palazzi di Genova incisa da Rubens, passò agli Spinola che lo tennero fino al XIX secolo. Nel XVII secolo Bartolomeo Bianco costruì, a levante, una galleria, affrescata da Andrea Ansaldo. Il percorso prevede, oltre alla parte monumentale e di rappresentanza, alcuni ambienti in uso privato del Prefetto, del suo staff e della Città Metropolitana di Genova. Solo agli iscritti Fai o a chi si iscriverà in loco sarà data l'opportunità di visitare l'appartamento del Prefetto e di salire sul terrazzo a tetto da cui si potrà godere di una visuale inedita del centro. Solo gli iscritti Fai o chi si iscriverà in loco avranno, inoltre, l'occasione di ammirare la splendida cappella - unica traccia rimasta - della perduta Chiesa di Santa Caterina e del convento ad essa annesso.

Gli altri luoghi aperti in Italia  

Ecco alcune delle aperture più interessanti. A Roma, Villa Bonaparte, sede dell’Ambasciata di Francia presso la Santa Sede dal 1950, costruita due secoli prima, ma rivisitata in stile Impero da Paolina Borghese Bonaparte, che ne fu proprietaria dal 1816. Proprio attraverso il suo giardino, nel 1870 le truppe del Regno d’Italia aprirono la “Breccia di Porta Pia”; sarà eccezionalmente visitabile anche Palazzo Piacentini-Vaccaro, inaugurato nel 1932 come Ministero delle Corporazioni e dall’anno scorso sede del Ministero delle Imprese e del Made in Italy: monumentale edificio razionalista, conserva le grandi vetrate disegnate da Mario Sironi. A Milano, Palazzo Marino, capolavoro dell’architetto manierista Galeazzo Alessi, che lo costruì tra 1557 e 1563, ricco di sale decorate con stucchi e affreschi, sede del Comune di Milano dal 1861. Porte aperte alla storica sede Rai di corso Sempione, realizzata nel 1939, dove si visiteranno spazi operativi e studi di registrazione. A Vicenza aprirà il neo-palladiano Palazzo Loschi Zileri Dal Verme, dove al piano nobile si percorreranno le stanze affrescate e impreziosite da arredi neoclassici e numerose opere d’arte. A Bolzano, due centri di ricerca internazionali, NOI Techpark ed Eurac Research, nati dalla riqualificazione di due grandi complessi degli anni Venti e Trenta, che da “ferita” culturale, tanto da rischiare l’abbattimento, sono diventati poli di eccellenza.

A Bologna, un percorso tra i luoghi del sapere, dall’Accademia delle Scienze, in attività dal 1890, che ebbe tra i suoi soci Galvani, Marconi, Einstein e Marie Curie e conserva affreschi di Pellegrino Tibaldi, alle aule storiche della Biblioteca Universitaria, aperta al pubblico nel 1756 e ancora dotata di tutti gli arredi originali, alla quattro-cinquecentesca Palazzina della Viola, oggi sede di uffici dell’Università, con affreschi di Prospero Fontana e Amico Aspertini. Sempre in Emilia Romagna, ad Argenta (FE), visite all’Impianto idrovoro di Saiarino, in stile eclettico, inaugurato da Vittorio Emanuele III nel 1925 e cuore del grande sistema di bonifica del fiume Reno. A Ocre (Aquila), lo scenografico Convento di Sant’Angelo, in posizione spettacolare su uno sperone roccioso che si affaccia sulla valle dell’Aterno. A Napoli, in piazza del Plebiscito, aprirà Palazzo Salerno, sede del Comando Forze operative del Sud, costruito nel 1775, che cela arredi e ben due giardini che offrono una vista spettacolare sul golfo, come quella che si gode dalla Vigna di San Martino, al Vomero, coltivata sin dal Medioevo. A Tempio Pausania (Sassari), si visiterà l’ex Carcere La Rotunda, che fu attivo dal 1847 al 2012, caratterizzato dalla struttura circolare che permetteva un rigido controllo dei detenuti. Le opportunità per gli iscritti Gli iscritti alla Fondazione, e chi si iscriverà al Fai online o in piazza in occasione della manifestazione, potranno beneficiare di aperture e visite straordinarie in molte città. Tra queste, a Torino aprirà Palazzo Perrone di San Martino, sede della Fondazione CRT, con sale di rappresentanza e un maestoso scalone affrescato nel Settecento, mentre al Tribunale di Venezia, palazzo progettato da Sansovino nel 1553, si potrà accedere alle aule storiche: la sala della Corte d’Assise, inaugurata nel 1871 e resa celebre per il processo del 1907 a Maria Tarnowska, accusata di aver istigato l’omicidio di un amante, e l’aula Manlio Capitolo, progettata da Carlo Scarpa, di cui conserva tutto l'arredo originario. E ancora, a Firenze visite alla Fondazione Roberto Longhi, nata nel 1971 in quella che era stata la dimora di uno dei padri della storia dell’arte, che conserva la sua importante collezione, con capolavori quali il Ragazzo morso da un ramarro di Caravaggio e il Cristo morto trasportato al sepolcro di Battistello Caracciolo; a Roma si entrerà a Villa Wolkonsky, residenza dell’ambasciatore britannico, con un itinerario incentrato sul parco, che conserva 27 arcate dell’acquedotto neroniano e una serra con una collezione archeologica, e a Villa Lubin, sede del CNEL, il Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro, edificio del primo Novecento all’interno del parco di Villa Borghese; a Catanzaro visite agli appartamenti privati del prefetto e al sontuoso salone di rappresentanza del palazzo in stile eclettico della Prefettura. Borghi e patrimoni I borghi e i loro patrimoni sono come sempre protagonisti delle Giornate Fai: ad esempio, a Maniago (Pordenone), cittadina celebre per i suoi fabbri sin dal XV secolo, apriranno alcune importanti realtà artigianali, come l’Officina Todesco, che produsse forbici dal secondo Dopoguerra a metà degli anni Ottanta e – solo per iscritti Fai – l’Antica Forgia Lenarduzzi, che ancora oggi realizza coltelli anche per i grandi chef, ma sarà visitabile anche una importante collezione privata di biciclette da lavoro. Visite anche a Staffolo (AN), borgo ellittico cinto da mura sui colli del Verdicchio, che conserva tra l’altro uno strumento del grande organaro settecentesco Gaetano Callido, a Tagliacozzo (Aquila), dove saranno aperti straordinariamente diversi palazzi privati, e a Irsina (Matera), cittadina abitata da 500 persone di 18 nazionalità diverse con importanti opere d’arte, tra cui una statua attribuita ad Andrea Mantegna. Per tenere alta l’attenzione sulle fragilità del nostro Paese, alcune visite riguarderanno luoghi colpiti da calamità naturali, come Vajont (PN), borgo nato alla fine degli anni Sessanta per accogliere gli abitanti della valle colpiti dalla tragedia, di cui ricorre il sessantesimo anniversario, Tolentino (Macerata), con il grandioso complesso della Basilica di San Nicola, danneggiato dal sisma del 2016 e, sempre nelle Marche, Barbara (Ancona), nel territorio dell’alluvione del fiume Misa. Visite tra natura e archeologia Attenzione riservata alla “cultura della natura”, dove l’opera virtuosa dell’uomo si intreccia con l’ambiente, dai Giardini all’italiana di Villa Ravizza ad Arcore (MB), evocazione in stile barocchetto realizzata a inizio Novecento, al Bacino del Rio Grande di Amelia (TR), nato tra epoca romana e Medioevo, di cui si auspica il ripristino della funzionalità idrica; visite tra natura e archeologia anche alla Piramide etrusca di Bomarzo (VT), altare monumentale di 2300 anni fa all'interno di un bosco; approfondimenti sulle coltivazioni all’Istituto agrario di Macerata, tra le scuole agrarie più antiche d’Italia, immerso nella campagna e dotato di vigneti, un oleificio, una cantina storica e numerosi laboratori. Le aperture più curiose Tra le aperture più curiose, il Centro culturale IKEDA per la pace a Corsico (MI), il più grande centro buddista d'Europa, che ha portato a un’ampia riqualificazione urbanistica; la sede della Navigazione Lago Maggiore, ad Arona (NO), dove saranno visitabili il cantiere dedicato alla riparazione dei battelli, le officine e alcune motonavi storiche; gli Archivi di ricerca Mazzini di Massa Lombarda (RA), che attraversano la storia del costume del Novecento e rappresentano il più grande archivio di moda d'Europa; a Perugia, la Scuola di automazione della Banca d’Italia, complesso di edifici immerso in un parco di oltre 6 ettari; a Ercolano (NA), il Real Osservatorio Vesuviano, il più antico osservatorio vulcanologico del mondo, fondato nel 1841; a Palermo, l’Aula Bunker dell'Ucciardone, costruita nel 1985-86 all’interno del carcere per ospitare il Maxiprocesso. I beni Fai Anche i beni del Fai, dal Piemonte alla Sicilia, dal Trentino alla Sardegna, partecipano alla grande festa delle Giornate di Primavera e saranno aperti eccezionalmente a contributo libero. Per la prima volta nel 2023 si potrà scoprire Villa Caviciana a Gradoli (VT), la prima azienda agricola della Fondazione appena presentata, che si estende sulla sponda settentrionale del Lago di Bolsena - con 20 ettari di vigneti, 35 di oliveti e 86 di bosco e pascoli - e che produce olio, vino e miele.