Domenica 25 maggio torna la Giornata Nazionale dell’Associazione Dimore Storiche Italiane

Ad Arezzo visibili la Casa Museo dell’Antiquariato Ivan Bruschi, Villa Il Cicaleto, il Castello dei Conti Guidi di Castel San Niccolò, il Castello di Montozzi e la Tenuta di Frassineto

casa bruschi

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Arezzo, 25 maggio 2025 – Il più grande museo diffuso d’Italia riapre le porte. Domenica 25 maggio torna la Giornata Nazionale dell’Associazione Dimore Storiche Italiane, giunta quest’anno alla XV edizione. Su oltre 500 monumenti nazionali che apriranno per l’occasione, 112 sono in Toscana: 7 ad Arezzo, 37 a Firenze, 1 a Livorno, 14 a Lucca, 21 a Massa Carrara, 1 a Pistoia, 22 a Siena e 9 nelle Terre di Pisa. Castelli, rocche, ville, parchi e giardini che saranno visitabili gratuitamente offrendo l’opportunità di immergersi nella bellezza senza tempo del patrimonio artistico e culturale nazionale. Nell’Aretino al Castello del Calcione sarà possibile prenotare alcune delle esperienze offerte dalla Tenuta come passeggiate a cavallo, wine tasting, escursioni in canoa sul lago e caccia al tartufo nei boschi della proprietà mentre al Castello di Montecchio Vesponi sarà possibile di fare un breve tour nella parte privata del giardino con un'offerta libera. I tour partiranno ogni 30 minuti circa con piccoli gruppi di persone. Altre dimore storiche visitabili sono la Casa Museo dell’Antiquariato Ivan Bruschi, Villa Il Cicaleto, il Castello dei Conti Guidi di Castel San Niccolò, il Castello di Montozzi e la Tenuta di Frassineto. “Il patrimonio culturale privato in Italia rappresenta una risorsa fondamentale per lo sviluppo del Paese. Con oltre 43.000 dimore storiche censite, il nostro Paese ospita il più grande museo diffuso d'Italia che racconta l'identità delle comunità locali” Così Giacomo di Thiene, Presidente dell’Associazione Dimore Storiche Italiane. “La nostra Giornata Nazionale, che giunge alla quindicesima edizione, è ormai una vera e propria tradizione che celebra la bellezza e la storia italiana. Una manifestazione di cui andiamo molto fieri non solo per la quantità di pubblico che oramai coinvolge, ma per la sua capacità di raccontare alla società e alle istituzioni l’impatto occupazionale ed economico che i beni culturali generano sul territorio valorizzando tradizioni e competenze locali; valorizzando la nostra memoria e a partire da essa contribuire allo sviluppo di un futuro sostenibile in cui il capitale umano divenga un fattore strategico e aggiuntivo per la crescita” conclude di Thiene.