Commissariata la Fondazione Marino Marini

Commissariata la Fondazione Marino Marini

I tanto temuti camion non faranno sosta in corso Fedi 30 per "sbaraccare" il museo Marini e traslocare le opere del maestro a Firenze. Non in questo ottobre agli sgoccioli, né probabilmente mai. A mettere il sigillo sulla questione interrompendo ogni tipo d’azione in capo alla fondazione Marini è stato il prefetto di Pistoia, Licia Donatella Messina.

"Commissariata": questo il verdetto deciso all’indirizzo dello stesso ente presieduto dall’avvocato Carnacini. Il provvedimento esaudisce formalmente la richiesta del notaio Antonio Marrese (membro del ‘vecchio’ cda della Fondazione), che per primo, annotando la lista delle presunte violazioni commesse in conflitto con le disposizioni statutarie, chiedeva al prefetto di sciogliere quella amministrazione. Una battaglia che segna un punto decisivo a favore del fronte pistoiese e che ora rimette in gioco tutto, aprendo molto più di uno spiraglio nella conservazione del patrimonio del Marini nella sua città natale. I passaggi che seguiranno non sono al momento noti nei tempi, ma occorrerà in primis attendere l’insediamento ufficiale del commissario. Da quel momento non solo saranno sue tutte le funzioni amministrative della Fondazione, ma seguirà anche una fase di valutazione all’indietro della gestione della stessa, per poi indirizzarne l’attività futura.

Sull’identità del commissario nessuna ufficialità, anche se il nome più quotato è quello di Raffaele Ruberto, 67 anni, reduce dall’incarico di prefetto a Torino. "Davanti a nuovo scenario che adesso si apre – commenta il sindaco di Pistoia, Alessandro Tomasi -, ribadisco la piena volontà della nostra Amministrazione di mettere a disposizione tutti gli strumenti per far sì che l’opera di Marini torni fruibile".

linda meoni