Augias irritato dal caso Pertini : "Sbaglio volgare"

Il popolare scrittore ospite della prima giornata ha condannato la mancata intitolazione di una via.

Augias irritato dal caso Pertini : "Sbaglio volgare"

di Gabriele Masiero

PISA

"Mi ha molto colpito quanto accaduto a Lucca, dove un energumeno politico ha spinto il sindaco a non intitolare una strada o una piazza a Sandro Pertini. Gli amministratori, i governanti giurano sulla Costituzione, ma anche i pubblici ufficiali sono obbligati ad attuarla e Pertini è stato un padre costituente. Loro oggi possono esercitare le loro funzioni grazie a lui". Così Corrado Augias – ospite del primo incontro del ciclo "Ne parliamo in Sapienza", promosso dall’Università di Pisa – ha detto la sua sulla polemica di Lucca.

Come andrà a finire?

"Sono sicuro che quel volgare sbaglio commesso pochi giorni fa, sarà rimediato dal sindaco perché davvero si tratta di un macroscopico errore. Una decisione inaccettabile".

Nel corso del dibattito ha criticato anche la Cei all’epoca della presidenza dal cardinale Camillo Ruini.

"Le mie in realtà non sono state critiche. Ho riferito fatti storici, realmente avvenuti e li ho contestualizzati al tipo di ragionamento che stavamo facendo. Anche la religione cattolica ha le sue colpe per un dialogo interreligioso che a volte va a corrente alternata oppure manca del tutto. La Cei di Ruini è stata protagonista di ingerenze nella vita associativa, civile, politica e perfino parlamentare del nostro Paese. Ovviamente non c’è solo quello".

Quali sono gli altri?

"Penso ai regimi teocratici dell’Islam dove il chador alle donne è un’imposizione per legge, non una libera scelta. Questo ci deve spingere allora a una riflessione comune: ciascuno di noi è prigioniero di due cose, l’anno di nascita e la cultura dentro la quale cresciamo. Allora dobbiamo imparare ad alzare un po’ il nostro sguardo, a renderlo meno angusto. Solo così eviteremo di vivere una vita ristretta, misera e infelice". Qual è il terreno comune per sviluppare un confronto serio?

"Il dialogo è possibile quando il confronto avviene tra soggetti che hanno più o meno lo stesso peso politico e lo stesso potere, altrimenti c’è la volontà di uno di imporre la propria opinione all’altro: questo, ad esempio, la Chiesa in Italia oggi non lo fa più perché ha perso aderenza nell’opinione pubblica e perché c’è un papa come Bergoglio che non vuole e non può interferire. Ed è assolutamente un bene".

Oggi la rassegna "Ne parliamo in Sapienza" prosegue con altri due incontri, entrambi moderati dalla giornalista Gianna Fregonara: alle 11 la conversazione sul dialogo generazionale con i docenti Unipi Ciro Conversano e Adriano Fabris, la giornalista Lisa Iotti e l’imprenditore digitale Mario Moroni. Alle 16.30 quella sul dialogo politico con lo storico Franco Cardini, il professor David Cerri, la filosofa Donatella Di Cesare, il giornalista Corrado Formigli e l’ex procuratore Armando Spataro.