Per avere la pensione dei ciechi civili, dei sordi o quella di inabilità, che va ai residenti in Italia tra i 18 e i 67 anni di età e ai cittadini comunitari ed extracomunitari che soggiornano nel nostro Paese non bisogna superare certe soglie di reddito. Per gran parte di queste prestazioni assistenziali, nel 2023 non si possono superare i 17.920 euro, mentre nel 2022 la soglia massima era più bassa, di 17.050 euro. Anche gli importi spettanti, a causa dell’adeguamento annuale, scattato il 1 gennaio 2023, sono cambiati. Per quanto riguarda la pensione ai ciechi assoluti, questa spetta per 13 mensilità ed è passata da 316,38 euro nel 2022 a 339,48 euro nel 2023 per i non ricoverati e di 313,91 euro per i ciechi ricoverati., con un aumento rispetto al 2022 di 21,36 euro a mese. Hanno 13 mensilità anche la pensioni per i ciechi parziali, per i sordomuti e gli invalidi civili totali (cioè la pensione di inabilità). Per tutte queste pensioni l’importo per il 2023 è fissato a 313,91 al mese, contro i 292,55 euro del 202. L’importo base delle pensioni d’invalidità civile totale al 100% può salire a 386,27 euro mensili se non si superano il limite reddituale di 9.102,34 euro per il beneficiario non coniugato e di 15.644,85 euro per quello coniugato. Al compimento del 67esimo anno, queste pensioni si trasformano in assegno sociale sostitutivo, o cui importo base è di 409,87 euro al mese. In questo caso per gli invalidi civili parziali il limite individuale di reddito è quello previsto per la generalità dei richiedenti l’assegno sociale, che per quest’anno è di 6.542,51 euro, mentre gli invalidi civili e i sordi devono far riferimento allo limite di reddito di 17.920 euro(era 17.050,42 nel 2022).
Mo.Pi.