“Arte nel Calice 2025” fa tappa domani, 13 settembre, al Castello di Gargonza

Il settore vinicolo è uno dei comparti strategici per l'economia toscana e un pilastro dell'export nazionale

vino

vino

Arezzo, 12 settembre 2025 – “Arte nel Calice 2025” fa tappa domani, 13 settembre, al Castello di Gargonza.

Il settore vinicolo è uno dei comparti strategici per l'economia toscana e un pilastro dell'export nazionale. La regione si posiziona al secondo posto in Italia per valore delle esportazioni di vino, dietro solo al Veneto.

Vino che rappresenta anche una componente fondamentale dell’identità culturale e storica della Toscana. Si tratta di un rapporto profondo, che ha contribuito a plasmare anche il paesaggio e l’espressione artistica.

Un rapporto che viene celebrato dalla seconda edizione di “Arte nel Calice” rassegna artistica ed enogastronomia organizzata da Unioncamere Toscana e Vetrina Toscana, in collaborazione con Più Design group di Monica Bartalozzi.

La manifestazione si svolge nei weekend dal 23 agosto al 20 settembre, in alcuni dei luoghi più iconici della Toscana, come il Podere La Chiesa a Terricciola, il Castello di Gargonza, la Villa Medicea di Lilliano a Grassina e la Fortezza Medicea di Siena.

Queste cornici d'eccezione ospitano degustazioni e presentazioni di vini, con un’attenzione particolare al ruolo cruciale che i consorzi assumono nel settore. Ogni appuntamento vede poi la presenza di un artista che espone le proprie opere, creando un dialogo tra la bellezza dei luoghi, la qualità dei vini e il lavoro artistico.

Domani, sabato 13 settembre, alle ore 18.00, al Castello di Gargonza, assieme alle opere dell’artista fiorentino Michele Berlot saranno presentate, in collaborazione con i sommelier dell’AIS - delegazione di Arezzo, le etichette aretine di “Strada del Vino- Terre di Arezzo”.

Gli eventi saranno registrati e trasmessi anche nella trasmissione televisiva” Curiosando in Toscana in onda su Tv9Italia e sul canale YouTube www.youtube.com/@CuriosandoInToscana.

Il percorso artistico di Michele Berlot architetto, classe ‘63, ha inizio con la passione per il disegno tecnico, da cui si sviluppa il suo cammino “espressivo”. Inizialmente, realizza disegni astratti a china, per poi passare alle tecniche miste nei primi anni Novanta e, successivamente, all'utilizzo del CAD e della computer grafica. Parallelamente, si dedica al disegno a mano con tecniche tradizionali. La sua ricerca artistica evolve poi verso la pittura informale, sebbene non gestuale. Questa pittura richiede una meticolosa preparazione del fondo, su cui il colore viene steso in modo da rendere invisibile la pennellata. Attualmente, l'artista impiega carta e colla mescolate al colore. Attraverso numerose sovrapposizioni e passaggi, raggiunge un equilibrio che dà vita alle sue opere. La matericità di questi quadri evoca spesso forme naturali e figure che sembrano abitare la tela. Questo microcosmo pittorico invita l'osservatore a immaginare e costruire la propria storia.