Anche la Uil all’attacco: "L’aumento delle tasse è inaccettabile"

FIRENZE Sindacati confederali sul piede di guerra per la manovra di aumento dell’aliquota Irpef cui la giunta toscana è arrivata, non...

Sindacati confederali sul piede di guerra per la manovra di aumento dell’aliquota Irpef cui la giunta toscana è arrivata, non senza dolori, per far fronte alle spese sanitarie. Dopo l’uscita della Cisl e le richieste della Cgil di rendere le proporzioni più eque con introiti da recuperare anche dal bollo per le auto di grossa cilindrata e dall’aumento dell’Irap per le partite Iva, ora a tuonare è la Uil. "Siamo contrari all’aumento delle tasse, ingiusto a fronte di un servizio pubblico non all’altezza – incalza Paolo Fantappiè, segretario generale Uil Toscana – Sono mesi che è noto che payback non sarebbe stato pagato, c’era tempo per aprire un confronto con tutte le forze sociali. Presto organizzeremo un’iniziativa pubblica che coinvolgerà anche Cgil e Cisl: il sistema sanitario toscano così non può andare avanti".

Dunque anche la Uil Toscana è contraria all’aumento delle tasse. "Lo riteniamo ingiusto a fronte di un servizio sanitario purtroppo non all’altezza: si continua ad aspettare mesi per un’ecografia, i pronto soccorso sono intasati e non esistono strutture intermedie di compensazione, alle quali una persona malata può rivolgersi al posto degli ospedali", dice Fantappiè.

Sarebbe stato accettabile l’aumento del prelievo fiscale solo se fossero stati migliorati i servizi sanitari, "così da scongiurare l’accesso massivo alla sanità privata, ma così purtroppo non è: non verrà toccata la qualità dei servizi, ma si parla solo solo di una manovra di maggiore pressione fiscale per un ripianamento del bilancio in perdita, la soluzione più facile e ovvia per spostare sui cittadini un taglio del governo nazionale", denuncia il sindacalista.

"Sono diversi mesi che è noto a tutti che il payback non sarebbe stato pagato dalle imprese e quindi anche dal governo centrale, intento a recuperare 60 miliardi di euro dal taglio sulle pensioni, come avvenuto nell’ultima legge di bilancio del governo Meloni. Per questo ci aspettavamo un’idea diversa dall’aumento delle tasse da parte di istituzioni e politica locale".

La Uil attribuisce due responsabilità: "la prima per il taglio delle risorse del governo nazionale, che incide enormemente su una sanità definita come pubblica e universale"; "l’altra per la gestione non impeccabile della sanità prima e del deficit poi da parte della Regione Toscana, che non ha esitato a ricorrere a un ulteriore prelievo fiscale sui cittadini toscani. Prelievo che, peraltro, verrà fatto sulle spalle dei soliti noti, il cui reddito lordo annuo è già impoverito dall’inflazione, dall’imminente uscita completa dal mercato tutelato dell’energia e, per molti, anche dei recenti eventi alluvionali".

Fantappiè risponde a chi dice cosa si poteva fare diversamente: "C’era tempo per aprire un confronto con tutte le forze sociali dei lavoratori, datoriali e con tutti i corpi intermedi per fare un’analisi maggiormente dettagliata delle varie poste del bilancio regionale e iniziare molto prima un maggior controllo sugli eventuali sprechi nelle varie strutture sanitarie toscane".