
Nelle scorse settimane i tifosi della curva sud hanno tappezzato alcuni punti nevralgici della città per caldeggiare la sottoscrizione degli abbonamenti
di Luca Amorosi
Le dichiarazioni del presidente Manzo al termine della sfida di coppa contro il Bra, relativamente alla campagna abbonamenti, stanno facendo discutere e alimentano un dibattito che torna annualmente di moda, di questi tempi. "Per ora ci sto male e la delusione è tanta – ha ammesso al termine del primo turno di coppa Italia di serie C vinto contro il Bra al Comunale – perché mi aspettavo già almeno duemila abbonati, senza contare gli sponsor. La società farà sempre le cose nel miglior modo possibile, ma ha bisogno del sostegno di tutti gli appassionati. Ringrazio i tifosi della curva perché loro ci sono sempre e per il messaggio che hanno trasmesso a tutta la città". Il riferimento è allo striscione comparso all’altezza di via Tricca che recitava: "Abbonamento, segno d’appartenenza". Anche nelle scorse settimane i tifosi della curva sud avevano tappezzato alcuni punti nevralgici della città per caldeggiare la sottoscrizione degli abbonamenti come segno d’identità e di fede a prescindere. A fine luglio, erano stati in mille a esercitare la prelazione al termine del periodo valido e questo dato è aumentato a 1400 in queste due settimane di vendita libera.
Insomma, il tanto sperato decollo della campagna abbonamenti non è ancora arrivato e da qui il risentimento del presidente. Nemmeno il precampionato roboante, con le vittorie contro Napoli e Mantova, né il calciomercato convincente, con il colpo Cianci in attacco come degna conclusione, hanno sortito gli effetti sperati. Certo, c’è ancora tempo fino a sabato 23 agosto, dopo il debutto in campionato, e non è da escludere che la società decida di posticipare il termine ultimo di qualche settimana, ma per ora i numeri non mentono: poco più di 1400 abbonati, contro i 1583 della passata stagione e gli oltre duemila del primo anno di C, quando i prezzi però erano molto più competitivi. La vittoria di sabato contro il Bra, al termine di una prova tutto sommato convincente, potrebbe portare a un incremento, così come potrebbe contribuire un eventuale successo, sempre al Comunale, alla prima di campionato contro il Forlì venerdì prossimo. In ogni caso, è difficile pensare che possa far toccare i numeri auspicati dalla presidente.
C’è da dire, comunque, che storicamente è una piazza che non ha mai fatto registrare numeri esaltanti da questo punto di vista. Un po’ è nell’indole dell’aretino, reticente a dare fiducia a scatola chiusa e tendente ad aspettare l’ultimo momento, che sia per l’abbonamento o per il semplice biglietto. Prova ne sono le inevitabili code al botteghino prima della partita, nonostante da anni la società si sforzi in ogni modo di invitare gli sportivi ad acquistare i biglietti in prevendita. Ma non può essere solo questo. Le cause, infatti, possono essere molteplici: i tanti aretini in vacanza nelle settimane scorse; i prezzi, ritoccati al ribasso ma che partivano da una base – quella dello scorso anno – piuttosto salata; per non parlare dello spezzatino imposto dalla Lega Pro e dalle pay-tv, con partite a orari e giorni sempre diversi, dal venerdì al lunedì e dal pomeriggio alla sera e che mina la presenza del pubblico allo stadio.
Continua a leggere tutte le notizie di sport su