Indiani: "Abbiamo messo un altro tassello"

Indiani: "Abbiamo messo un altro tassello"

Indiani: "Abbiamo messo un altro tassello"

AREZZO

L’obiettivo era arrivare alla sosta con un’altra vittoria e l’Arezzo c’è riuscito. Non senza qualche sofferenza, soprattutto, nella prima parte di gara. "Se qualcuno sia aspettava che vincessimo 3-0 già dopo dieci minuti si sbagliava di grosso – precisa con un pizzico d’ironia Paolo Indiani (nella foto abbracciato dal patron Guglielmo Manzo – l’avevo detto già alla vigilia che ogni avversario è difficile. Abbiamo fatto fatica perché nessun ci regala niente. Il Montespaccato ha dimostrato di essere in salute. Siamo stati bravi a trovare il pari prima dell’intervallo dopo la rete annullata a Gucci e dopo aver subito il classico gol della domenica. Poi nella ripresa con i cambi l’abbiamo ribaltata con autorità". Il tecnico sottolinea l’importanza della rosa.

"Chi rimane fuori all’inizio e poi va dentro gioca come se fosse un titolare. L’ennesima dimostrazione della qualità e della forza di questo organico". Hanno sorpreso le scelte iniziali con il cambio di modulo e un ampio turnover rispetto a Livorno.

"E’ proprio questo il bello di poter variare ogni settimana. Perché io e il mio staff abbiamo piena fiducia anche in quelli che hanno giocato meno. Oggi (ieri ndr) ho schierato Pretato che era al debutto dal primo minuto. Durante gli allenamenti i ragazzi dimostrano di meritare una opportunità ed è giusto che siano premiati. Si vince tutti insieme".

Quando gli viene chiesto se la sosta arriva nel momento giusto risponde cosi: "Abbiamo programmato il lavoro in funzione dello stop del campionato. Lo sapevamo e quindi cercheremo di preparaci al meglio nelle prossime due settimane per lo sprint finale".

Il traguardo della promozione è sempre più vicino. "E’ una partita in meno. Abbiamo messo un altro tassello". Indiani chiude con una nota polemica riguardo le condizioni del terreno del comunale. "I gol sbagliati nel finale da Settembrini e Gucci sono colpa del campo. E’ una vergogna che Arezzo abbia un terreno in questo stato".

Andrea Lorentini