"Era sconvolto, ha preso a pugni l'allenatore": figlio fuori squadra, perde la testa

L'episodio al torneo per giocatori di 10 anni: il racconto di una testimone. Colpito anche il paciere. Il tecnico medicato in ospedale. La società: "pronti a tutelarci". Poi il bimbo scende in campp

Brutto episodio in un torneo giovanile

Brutto episodio in un torneo giovanile

Arezzo, 3 maggio 2018 - Al torneo botte all’allenatore che non ha convocato il figlio di 10 anni per il torneo. E’ accaduto la mattina del primo maggio allo stadio di Levane, teatro dell’ottava edizione del «Leone Bianco Verde», manifestazione riservata ai Pulcini del 2008.

Il babbo di un mini calciatore dell’Asd Atletico Leona, un albanese residente a Bucine, aveva saputo la sera prima sul gruppo whatsapp della squadra che il bambino non figurava nella lista dei prescelti e si era infuriato a parole per la decisione delll’allenatore Alessandro Sani. Quest’ultimo aveva invitato, comunque, sulla chat tutti i bimbi ad assistere alle partite, precisando che gli esclusi del momento sarebbero scesi in campo in futuro.

Il mattino successivo però a presentarsi alle 7.30 al Comunale è stato il padre deluso. «E’ sceso da un’auto – racconta una donna che ha assistito alla scena – ed è entrato dal cancello principale. Ha subito raggiunto il nostro direttore generale che era già sul terreno di gioco. Gesticolava e parlava ad alta voce tanto che mi sono avvicinata per capire cosa stesse accadendo. Era molto agitato e forse aveva bevuto. Sembrava essersi calmato, ma appena ha visto arrivare l’allenatore gli è andato incontro e ha continuato nel suo atteggiamento minaccioso. Alessandro non ha reagito, ha cercato di spiegare i motivi della scelta e si è diretto verso gli spogliatoi. Lui è riuscito a introdursi nell’area per i tesserati e lì è passato all’azione».

Due cazzotti hanno colpito Sani alle tempie, rimasto a terra privo di sensi. «E’ intervenuto mio figlio – riprende la testimone – e pure lui ha rimediato un pugno a una spalla. Che dire? Ho avuto paura. Per fortuna siamo riusciti ad evitare che assistessero al fatto i bambini, oltre un centinaio, delle varie formazioni. Li abbiamo fermati all’ingresso, spiegando che qualcuno si era sentito male e c’era bisogno di un’ambulanza».

Sul posto per soccorrere il malcapitato trainer è arrivato il 118 e i volontari della Misericordia di San Giustino hanno trasferito l’uomo al Pronto Soccorso dell’ospedale di Santa Maria alla Gruccia per ferite al volto, prognosi 7 giorni. Qualche ora più tardi Sani ha firmato per le dimissioni ed è potuto tornare per un po’ a seguire le gesta, queste si edificanti e sportive, dei suoi piccoli giocatori.

Nel frattempo dell’incredibile vicenda sono stati informati i carabinieri della caserma del paese e i militari hanno raccolto gli elementi utili a fare chiarezza, mentre l’Atletico Levane Leona ha espresso la piena solidarietà al tecnico coinvolto, condannando senza mezzi termini l’aggressione, e ora valuterà come tutelare la propria immagine. L'uomo rischia adesso il Daspo della questura (cioè l'esclusione dai campi di calcio) e la denuncia penale.

Dipenderà dall'allenatore e dalla società calcistica coinvolta.Una storiaccia triste e che stride con lo spirito vero del calcio. E sembra beffardo il cartello affisso alla recinzione dello stadio: «Cari genitori, cari nonni, ricordate che l’allenatore ha il compito di allenare, l’arbitro di arbitrare, io di giocare. Divertitevi anche voi!».