
Arriva la Vis Pesaro guidata dall’ex del Cavallino. Il tecnico amaranto: "Affrontiamo una squadra di livello che lo scorso anno ci ha eliminato ai playoff. Sono convinto della nostra forza, serve un buon approccio" .
di Andrea Lorentini
"Non ho mai battuto Stellone? Vuol dire che fino adesso è stato più bravo di me. Vediamo se domani (oggi ndr) invertirò la rotta". Cristian Bucchi è il ritratto della serenità nella conferenza stampa della vigilia anche quando risponde alla domanda sui numeri che lo vedono, al momento soccombere, negli scontri diretti con il suo collega avversario sulla panchina di questa sera. "Non è una sfida tra me e lui, ma tra e Vis Pesaro. Noi ci arriviamo bene sulla scia dei risultati positivi di queste prime giornate. Consapevoli che affronteremo una formazione coriacea, fisica, spigolosa, ben allenata e che lo scorso anno è arrivata molto avanti nei playoff. "L’obiettivo è interrompere il tabù Vis (due sconfitte e un pari nella passata stagione) per proseguire nella striscia di vittorie consecutive e consolidare il primato solitario in classifica. Contro i biancorossi dell’ex Stellone, l’ va a caccia del tris in campionato dopo essersi preso lo scalpo di Forlì e Pontedera.
I marchigiani hanno cominciato con il freno a mano tirato e sembrano essere, al momento, lontani parenti della squadra ammirata nella passata stagione, capace di eliminare tra gli altri anche il cavallino negli spareggi per la B. "Non c’è sentimento di rivalsa rispetto alla partita di maggio – spiega Bucchi – quella sera, come ho detto spesso, non è finito niente, ma tutto è cominciato. E’ stato il punto di partenza di questa nuova stagione". Non anticipa la formazione, ma in difesa toccherà a Gigli sostituire lo squalificato Chiosa, mentre a sinistra Righetti è in ballottaggio con Tito. Per il resto si va verso la conferma dello stesso undici che ha vinto largo a Pontedera. In porta ancora Venturi, mentre in difesa conferme per Renzi a destra e Gilli al centro. In mediana cabina di regia affidata a Guccione con Chierico e Mawuli interni.
E proprio sulla prolificità delle due mezzali Bucchi si sofferma. "I gol dei centrocampisti sono il frutto di un lavoro che parte dalla fine dello scorso campionato. Gli inserimenti da dietro creano imprevedibilità per gli avversari e dobbiamo continuare a sfruttarli". Davanti spazio al tridente Pattarello, Cianci, Tavernelli con Varela arma letale dalla panchina. L’ è solo in testa alla serie C dopo 17 anni. "Il primato ci fa piacere. Questo è il momento dell’entusiasmo che non va confuso con l’euforia".
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