“Bankabbestia”, retrospettiva di un delitto economico

Il 31 maggio presentazione del libro di Nicola Cavallini sulla crisi bancaria del 2015

La copertina

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Arezzo, 27 maggio 2024 – Ha seguito passo passo la crisi bancaria del 2015. Allora era dipendente Cariferrara e segretario della Fisac dell’istituto e adesso è il segretario del Coordinamento Fisac Cgil dell’intero Gruppo Bper.

Da quella esperienza Nicola Cavallini ha tratto il libro “Bankabbestia” che verrà presentato il 31 maggio nell’auditorium Buozzi della Cgil di Arezzo. Appuntamento alle 15.30 su iniziativa della Fisac provinciale e regionale insieme alla Cgil di Arezzo. Con Cavallini ci saranno Alessandro Tracchi e Maria Agueci, segretari provinciali di Cgil e Fisac; Paolo Pecchi, segretario regionale Fisac.

Modereranno l’incontro Giulia Da Mario e Marco Rossi della Segreteria provinciale Cgil. In occasione di questi incontro si potrà firmare per i 4 referendum promossi dalla Cgil: “Il lavoro deve essere tutelato perché è un diritto costituzionale. Deve essere sicuro perché di lavoro si deve vivere e non morire.

Deve essere dignitoso e perciò ben retribuito. Deve essere stabile perché la precarietà è una perdita di libertà” “Bankabbestia – si legge nella sinossi del libro - è la storia di una banca che frana e si trascina dietro una città. È la storia di risparmiatori che vedono polverizzati i risparmi di una vita in una sola notte.

È la storia di bancari a cui viene tolta la dignità, vilipesi, additati come rapinatori e spergiuri dai familiari e amici più stretti, mentre attorno banchieri ladroni e controllori conniventi continuano a banchettare sui resti di un territorio devastato nelle sue fondamenta. (…).

È la storia di uno squasso tellurico che distrugge la rete di protezione sociale del risparmio accantonato dai nonni per i nipoti, sempre più precari, sempre più incerti, sempre più soli. È la storia della gente di Ferrara, di Jesi, di Arezzo, di Chieti, di Vicenza, di Montebelluna, di Siena. Ma è anche una storia di colpi di scena, di audaci triangoli Ferrara-Roma-Bruxelles, di giardini segreti e inaccessibili, di sindacalisti riluttanti e avvocatesse singolari, di persone disperate, di persone che non si arrendono”.