Zucchetti decolla con il drone che vola in acqua

Il Gruppo chiude l’anno con 660 milioni di fatturato (+167% rispetto al 2021) e 55 nuove assunzioni. Superata quota 500 addetti

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di Lucia Bigozzi

Nei tre anni di pandemia, l’azienda ha volato alto. I numeri raccontano l’evoluzione del Gruppo Zucchetti proprio mentre altre imprese pagano il conto al Covid e agli effetti della guerra in Ucraina. Nel quartier generale di Terranuova Bracciolini, interamente ricoperto di pannelli fotovoltaici che producono un megawattore al giorno, Fabrizio Bernini, imprenditore-pioniere nei sistemi di innovazione tecnologica, oggi alla guida di Confidustria Toscana Sud, tira la riga sotto l’anno che si chiude e con i suoi oltre 500 dipendenti (più della metà giovani) passa dagli 97 milioni del 2020 a superare i 660 milioni di euro del 2022, (la stima): + 167% rispetto al 2021. Trend che fa decollare le previsioni di inizio anno e si traduce in 55 nuove assunzioni, insieme a 90 ingressi nel Gruppo Zucchetti Centro derivati da acquisizioni societarie. Dal digitale all’energia rinnovabile, dal software in cloud all’intelligenza artificiale, alle piattaforme energetiche, fino ai sistemi di navigazione satellitare, Zucchetti ha agganciato la locomotiva della crescita e pianifica il futuro con nuove "creature" nate nel laboratorio delle idee (una delle divisioni del Gruppo).

In prospettiva, c’è la costruzione di un edificio di oltre seimila metri quadrati, accanto al Logistic Hub terranuovese. Un "investimento del valore di 7 milioni di euro", spiega Bernini che ha in testa "la creazione di un polo di eccellenza tecnologica del made in Italy dedicato alla robotica". In numeri e volumi: trentamila metri quadrati di spazi suddivisi tra uffici, produzione e logistica dove concentrare le diverse fasi di ideazione, progettazione, assemblaggio e commercializzazione dei robot tagliaerba professionali". Ma c’è una "creatura" che Bernini lancerà sul mercato a primavera e che riassume creatività e competenze tecniche dell’azienda valdarnese: "E’ un drone che anzichè volare in cielo, vola in acqua e sott’acqua e pulirà le pareti interne delle piscine. E’ un prodotto al quale lavoriamo da sei anni". La svolta forse è stata proprio la pandemia e il periodo duro del lockdown. "Una fase che ci ha permesso di lavorare con i codici Ateco per restare aperti. Abbiamo sfruttato al massimo i piani di sviluppo, la divisione ricerca, partendo dalla mia visione: per andare avanti senza problemi, bisognava fare come se il Covid non esistesse e proseguire negli investimenti; ha aiutato molto nella crescita di tutte le divisioni". Bernini ha il chiodo fisso delle rinnovabili dal 2016 e su questa visione imprenditoriale ha calibrato l’evoluzione aziendale: "Ho messo tutto su questa divisione, avrei potuto fallire, invece è l’innovazione più importante, sia per le abitazioni che per le aziende: l’idea di essere autonomi nella produzione di energia è la traccia che abbiamo seguito nella realizzazione di una piattaforma software cloud che collega tutti gli usi energetici. Puntiamo molto sulle comunità energetiche che consentono di avere autonomia e abbattere i costi. Lavoriamo anche sull’idrogeno verde, strumento importante per diversificare le fonti di approvvigionamento e puntare all’autosufficienza".

Bernini prevede per il nuovo anno "un ulteriore sviluppo", parla di dopodomani come se fosse oggi e quando gli chiedi cosa è il coraggio dell’imprenditore dice secco: "L’incoscienza. La sfida è credere in un sogno, investirci e perseguirlo". E quando fallisce? "Ogni fallimento è esperienza che porta al successo".