LUCA AMODIO
Cronaca

"Ho mal di pancia", morta a 28 anni dopo il codice verde al pronto soccorso. La mamma: "No all’archiviazione"

"La richiesta è del pm, faremo opposizione". Interrogazione della deputata Giorgianni sulla tragedia

Ylenia Cavallini

Arezzo, 22 gennaio 2024 - Il dramma di Ylenia finisce in Parlamento ma intanto viaggia verso l’archiviazione. Ylenia Cavallini, la giovane di 28 anni morta dopo un giorno e mezzo di agonia al pronto soccorso del San Donato, nel Santo Stefano del 2021. Una vicenda sulla quale la mamma Cristina Fioretti aveva chiesto a gran voce giustizia e sulla quale Letizia Giorgianni, ex pasionaria dei risparmiatori di Banca Etruria, oggi deputata di Fratelli d’Italia, chiede chiarimenti al ministro alla salute. Nelle stesse ore proprio dalla mamma, assistita dall’avvocato Luca Bufalini, arriva la notizia che la Procura avrebbe chiesto l’archiviazione del caso. Una madre che non si arrende. "Faremo richiesta di opposizione". Il caso Letizia Giorgianni lo ricostruisce sia pur brevemente in aula. Quel giorno di Santo Stefano la ragazza era andata al Pronto soccorso per un forte mal di pancia.

"Mia figlia era stata classificata come codice verde ma aveva una grave infezione: è rimasta in pronto soccorso 10 ore, quando è stata operata era troppo tardi. Il giorno dopo la morte, le venne diagnosticato un megacolon tossico, poi asportato perché in necrosi". Cristina Fioretti aveva denunciato pubblicamente la questione nella pagina Facebook "Giustizia per Ylenia" ed era aperto un fascicolo in Procura dopo la denuncia per responsabilità colposa per morte in ambito sanitario presentata dalla madre. Ed è quello il fascicolo, se fosse confermata la richiesta di archiviazione da parte del pm, che potrebbe avviarsi verso la chiusura, sempre che la richiesta venga accolta. Un’evoluzione che di sicuro non piace alla madre che contesta le indagini e l’iter.

"Il medico legale aveva depositato la sua perizia il 13 gennaio 2023 ma solo dopo un anno è arrivata l’ archiviazione", continua Fioretti. Proprio ora che la vicenda aveva varcato le porte del Parlamento, grazie a Letizia Giorgianni, che nella sua interrogazione chiede di far luce sui "notevoli ritardi" durante il ricovero in pronto soccorso. "La morte di una ragazza così giovane che si reca in ospedale per i primi soccorsi va valutata con attenzione, invece l’archiviazione avviene dopo un anno e mezzo dall’esposto e in coincidenza con l’esplodere del caso: questo pone seri interrogativi".