REDAZIONE AREZZO

Yacht, ville, palazzi: i super debitori che hanno affossato l'ex Banca Etruria

I primi dettagli dalla relazione dell'ex liquidatore: oltre alla mega nave, la Sacci, la dimora del guru Verdiglione e Villa San Carlo Borromeo. Zanetti alla Borsa Merci: ancora contestazione

Lo yacht nel cantiere di Civitavecchia

Arezzo, 11 maggio 2016 - La relazione del commissario liquidatore Santoni dice la verità, tutta la verità. Saltano fuori i primi nomi tra i grandi debitori che hanno contribuito pesantemente al crac. Dentro sofferenze eccellenti, dai 10 ai 60 milioni, con personaggi di fama.

E' la relazione che Giuseppe Santoni ha presentato in Procura. Dentro anche i nomii di chi dall’Etruria ha preso i finanziamenti senza restituirli. Un caso che avevamo anticipato è il famoso Yacht Etruria, la mega-nave allestita dalla Privilege Yard nel porto di Civitavecchia dove continua ad arrugginire dopo il fallimento della società.

Dietro il cantiere figure che facevano parte del background di Privilege: l’ex segretario dell’Onu Perez de Quellar, l’ex direttore generale della Rai Mauro Masi, l’ex ministro Vincenzo Scotti, il cardinale Tarcisio Bertone che portò la sua benedizione. Nell’affare, Bpel ci ha rimesso tra i 20 e 25 milioni.

Poi il buco nero di Sacci, gigante del cemento prima controllato dalla famiglia Federici. Augusto Federici è tra i 35 ex amministratori cui Santoni ha chiesto 300 milioni di danni. I soldi mai rientrati sono stimati in 50. Poi caso della Villa San Carlo Borromeo, società che possedeva la villa omonima trasformata in albergo di lusso e ceduta al guru Armando Verdiglione, psicologo discusso e famoso. Qui il buco è di 25 milioni. Infine Pierino Isoldi, immobiliarista col quale la banca ha perso 15 milioni. Quattro crediti deteriorati da soli oltre i cento milioni.