Vendetta sulla scuola Espulsi dal convitto distruggono le aule Traditi da mille prove

Scattate le denunce dei carabinieri: espulsione in vista anche dall’istituto. Fatali la foto sui social, la chiave dei custodi e i messaggini reciproci. Uno aveva ferite compatibili con i danni: indagini a tempo di record.

Vendetta sulla scuola  Espulsi dal convitto  distruggono le aule  Traditi da mille prove

Vendetta sulla scuola Espulsi dal convitto distruggono le aule Traditi da mille prove

di Claudio Roselli

I sospetti della prima ora si sono rivelati fondati: i due studenti intorno ai quali si concentravano le maggiori ombre sono stati denunciati dai carabinieri. Motivo? La devastazione delle aule e delle sale dell’istituto medio superiore "Fanfani-Camaiti" di Pieve Santo Stefano. Sono i ndue studenti che di rcente erano stati allontanati dal convitto: non dalla scuola, sorte che dovrebbe cadergli addoso alla luce delle denunce ricevute.

Sono loro, alla luce delle indagini lampo condotte, gli autori dei gravi danneggiamenti all’interno dell’edificio avvenuti nella notte fra giovedì e venerdì, intorno all’una e mezza. Un ragazzo di origine brasiliana, residente a Pontassieve e un rumeno, che abita a Montevarchi: il minorenne per danneggiamenti, il maggiorenne anche per possesso abusivo di un coltello, addirittura da sub. Rapida, dicevamo, la svolta del caso, nella quale i due giovani hanno messo del loro e qualcosa di più: lasciandosi alle spalle prove che li hanno inchiodati.

L’elenco è lungo. Uno aveva alle mani delle ferite, compatibili con i grandi pugni dati alle lavagne interattive per ditruggerle. E già questo non era poco. Sul luogo sono state trovate infatti tracce di sangue, anche se non risulta siano stati completati i controlli ematici: o almeno nulla trapela dai carabinieri, dal primo momento attenti a non far filtrare nulla sulle indagini.

Ma non finisce qui. Ha pesato la foto della devastazione postata su Instagram, secondo le ricostruzioni, intorno alle 3. Dopo il raid, loro non appaiono ma resta un sapore quasi da "selfie". E avanti, con un piano che sfiora davvero l’imperfezione assoluta, ecco le chiavi del custode, sottratte chissà come, ritrovate nella struttura in cui i due avevano trovato il nuovo alloggio.

Non basta? Perché c’è dell’altro: il traffico di messaggi sui telefonini. Erano stati tutti cancellati tranne uno, inviato intorno alle 3, nel quale si legge "Mi raccomando, silenzio!".

Silenzio davvero assoluto in una vicenda dove ogni particolare parla da solo. Nella ricognizione dei danni, il cui ammontare sfiora i 60mila euro, è emersa la furia distruttrice con la quale i due si sono scagliati non solo contro le lavagne Lim, ma anche su arredi, suppellettili, vasi, piante e persino le bacheche. Compresa quella con la foto di due studenti morti in altrettanti incidenti stradali. Dieci le aule del tecnico agrario e del tecnico forestale devastate, non dimenticando i corridoi: "Abbiamo già ripristinato la normalità – spiega il preside Giuseppe De Iasi – e tutto è stato messo di nuovo in ordine, le lezioni non subiranno alcuna interruzione. È chiaro che per alcuni giorni mancheranno le lavagne interattive, ma presto verranno di nuovo installate, con altri arredi". I due studenti verranno espulsi in maniera definitiva? "Attendo la comunicazione ufficiale dei carabinieri sul provvedimento preso nei loro confronti: di fronte a un simile gesto, non si può fare altrimenti". Ma perché erano stati allontanati dal convitto? De Iasi parla di recidività da parte dei due in "comportamenti non compatibili con la vita che caratterizza questo luogo".

In base a quanto risulta, l’istanza sarebbe stata relativa a ripetuti atteggiamenti di bullismo a danno degli altri studenti. Autorità e cittadini si sono stretti all’istituto: capace in oltre 60 anni di formare professionmistio di rilievo in ambito forestale