REDAZIONE AREZZO

Vasari, buona la prima. Inaugurazione super. Tutti vogliono il selfie con la Chimera

Ha preso il via la grande mostra dedicata al genio aretino in città. C’è tempo fino a febbraio: le opere arrivano da tutto il mondo .

Ha preso il via la grande mostra dedicata al genio aretino in città. C’è tempo fino a febbraio: le opere arrivano da tutto il mondo .

Ha preso il via la grande mostra dedicata al genio aretino in città. C’è tempo fino a febbraio: le opere arrivano da tutto il mondo .

È il giorno del Vasari. Dopo l’anteprima di mercoledì ieri c’è stato il taglio del nastro per la mostra dedicata al genio aretino nei 450 anni dalla morte. È il giorno dei turisti, dei primi ingressi, iniziata con l’inaugurazione accompagnata dal gruppo musici a valorizzare ancor più l’identità aretina. In mostra c’è sua maestà la Chimera ma anche tante opere provenienti un po’ da tutto il mondo, dal Louvre di Parigi, al Metropolitan di New York e poi Vienna, Firenze, Roma. Ognuna vale una visita come confermano i tanti turisti che già dai primi minuti dopo l’inaugurazione erano in fila per immergersi nel tour delle opere. Venivano un po’ da tutti Italia.

L’allegoria è la chiave di lettura della rassegna che indaga le modalità utilizzate nell’intreccio tra sacro e profano che Vasari mise a profitto per la gloria del Granduca Cosimo I, suo protettore dal 1550 fino alla sua morte. E non è un caso che a testimoniare il potenziale evocativo dell’allegoria sarà la Chimera: lo straordinario bronzo etrusco, elogiato dal Vasari, che dal Museo archeologico nazionale di Firenze è tornata ad Arezzo dove era stata scoperta nel 1553. Otto gli itinerari in cui si sviluppa il percorso espositivo, che abbracciano anche la fitta rete di relazioni dell’autore de Le Vite. Un esempio: il percorso del maestro sarà valorizzato in Giorgio Vasari, un gigante dell’arte e a dominare la sezione sarà l’Autoritratto degli Uffizi, opera di Giovanni Stradano che celebra il ruolo apicale dell’aretino alla corte del Granduca.

Una mostra che è un’ occasione unica che bel nome di quel genio poliedrico porta gioielli da tutto il mondo in città. Non era mai successo ed è per questo che l’orgoglio non viene nascosto né dalla curatrice Cristina Acidini né dal presidente del comitato scientifico Carlo Sisi.