Una nuova casa per i più bisognosi. La ex caserma Piave cambia volto

Il progetto prevede la creazione di una mensa, un housing temporaneo con camere di varie dimensioni. La conclusione dei lavori entro il 2025. Sarà un punto di accoglienza, accesso e fornitura di servizi.

di Gaia Papi

AREZZO

"Un modello di azione condivisa capace di rendere concreti ed efficaci progetti di sostegno alle fragilità". Il vicesindaco Lucia Tanti ha presentato il progetto di recupero e ristrutturazione dei due piani dell’edificio della ex caserma Piave, immobile storico tra via Garibaldi e via Ghibellina, dal quale nasceranno una stazione di posta e un housing temporaneo. I due piani dell’edificio a L saranno quindi dedicati a servizi sociali di accoglienza per i più bisognosi. Un intervento importante, sia dal punto di vista della riqualificazione e rifunzionalizzazione del fabbricato, sia dal punto di vista sociale, frutto di un lungo lavoro di studio e collaborazione tra l’assessorato ai lavori pubblici e quello alle politiche sociali su un progetto ammesso a finanziamento Pnrr per 1.183.000 euro. Progetto che prevede anche l’adeguamento di parte dell’immobile ad housing first, per ulteriori 710.000 euro. Con la stazione di posta, nella parte dell’edificio che si affaccia su via Ghibellina, Arezzo si doterà di un punto unitario di accoglienza, accesso e fornitura di servizi, per persone in condizione di bisogno per le quali costituirà un punto di riferimento funzionale gestito anche grazie alla partecipazione attiva delle organizzazioni del terzo settore e del volontariato.

Il centro svolgerà attività di presidio sociale e sanitario oltre a facilitare l’accesso all’intera rete dei servizi, l’orientamento e la presa in carico per le persone in condizione di povertà, marginalità anche estrema e senza dimora. Oltre ad una mensa da 20 posti che potranno aumentare con delle turnazioni. L’housing temporaneo sorgerà invece nella vecchia casa del custode quella che si affaccia su via Garibaldi, al primo piano dell’edificio e sarà organizzato con spazi funzionali alla breve permanenza con camere di diverse dimensioni, tra i 12 e i 18 metri quadrati, adeguate ad assicurare una vita autonoma e riservata e tali da poter soddisfare esigenze varie. "Non ci saranno bandi di affidamento, quella che sta per nascere non sarà una realtà dalla quale l’Amministrazione comunale uscirà, ma sarà parte attiva nel rispondere alla pluralità di risorse che metterà in campo, con l’aiuto della rete di soggetti di tutto il territorio aretino, pronti nella staffetta della sostenibilità e dell’inclusione" ha spiegato la vicesindaco. "Sta per partire un altro intervento importante che riqualificherà un immobile storico rendendolo funzionale ad un progetto di accoglienza e solidarietà. Siamo prossimi alla gara di appalto che verrà bandita all’inizio del nuovo anno, seguita dall’immediata consegna del cantiere", ha dichiarato l’assessore Alessandro Casi.