LUCIA BIGOZZI
Cronaca

Una missione per il Presidente, il tricolore in Panno Casentino

Uomini e donne del Casentino preparano un tricolore come dono per il Presidente Mattarella. La Cgil lancia un progetto di comunità per valorizzare le eccellenze di Casentino e Valtiberina, con l'obiettivo di competere nel mercato globalizzato.

Una missione per il Presidente, il tricolore in Panno Casentino

di Lucia Bigozzi

Il tricolore in Panno Casentino. È il dono per il presidente Sergio Mattarella preparato dagli uomini e le donne che filano, ordiscono, tingono, arricciolano la lana color becco d’oca. Il quadro con la bandiera dell’Italia è incastonato in una cornice di legno del Casentino e sul retro, ci sono una dedica al capo dello Stato e le firme di decine di maestri artigiani delle aziende che rendono unico il tessuto.

La "mission" di Andrea Fastoni e Roberto Malossi, tra i protagonisti della vertenza per salvare lo stabilimento di Soci, è la consegna del manufatto nelle mani di Mattarella, oggi a Camaldoli. Perchè se la missione andrà a segno, quei minuti d’incontro diventeranno un tempo prezioso per raccontare al presidente della Repubblica cosa c’è dietro e dentro il tessuto con il ricciolo: una storia di comunità, da difendere e rilanciare progettando un sistema a rete, fatto di decine di aziende e un centinaio di lavoratori. Un sistema che si muove compatto per competere nel mondo globalizzato. Ma per andare a segno, c’è bisogno di cambiare visione. È il tasto sul quale, proprio mentre Fastoni e Malossi saranno in "missione" a Camaldoli, batterà la Cgil che nelle stesse ore a Chiusi, ha chiamato a raccolta il governatore Eugenio Giani, sindaci, produttori, economisti, per lanciare un progetto di comunità calibrato su due eccellenze: il Panno e il legno di Casentino e Valtiberina.

Ripartire dalle aree interne è la "chiave" della giornata di approfondimento nella quale il segretario provinciale del sindacato Alessandro Tracchi, presenterà il progetto che nasce da un cambio di paradigma: "Ricomponendo la filiera del Panno e del legno delle due vallate, si riducono i costi, si liberano energie economiche, nel rispetto delle condizioni dei lavoratori e si affrontano con maggiore efficacia le sfide del mercato globalizzato". Per dirla con Alessandro Mugnai della Filtem Cgil e delega alle aree interne, "è finito il tempo del piccolo è bello". Ha seguito la vertenza del Panno e sa cosa è mancato e cosa serve per dare una scossa a produzione, lavoro, opportunità per chi vive in luoghi difficili "dove si sconta la carenza di logistica, infrastrutture e costi energetici insostenibili per un’azienda energivora come lo stabilimento di Soci".

È qui che la Cgil sollecita le istitituzioni a creare le condizioni per uno sviluppo di comunità. Anzitutto "servono un marchio Dop e un disciplinare" per tipicizzare i prodotti e fissarne la traccibilità: punto centrale al tavolo di confronto. Non solo: il ragionamento sui corsi energetici schizzati alle stelle con la guerra in Ucraina porta a immaginare, ad esempio, una comunità energetica incardinata sulla fabbrica di Soci e che produce benefici anche per i cittadini.

Il filo conduttore attraverso il quale Tracchi lega le eccellenze di Casentino e Valtiberina è uno schema progettuale che valorizzi tradizione e innovazione e genera opportunità per tutti.

Le leve finanziarie si chiamano Pnrr, fondi europei e regionali. È il momento di agire per non restare al palo: da Camaldoli e Chiusi passa il futuro.