SILVIA BARDI
Cronaca

Un giallo aretino tra i vizi e le virtù di Vasari

Cristina Gimignani raccoglie la storia del carteggio e la trasforma in un romanzo con la città protagonista a cavallo dei secoli

di Silvia Bardi

"Quando sono arrivata a Arezzo, ero in un momento complicato della mia vita. E sono rimasta stregata dalle strade, dalla gente, dal cibo, dall’allegria. Avevo bisogno di compagnia, di calore, di affetto e Piazza Grande, la Fraternita, San Francesco, il Duomo, la Pieve, Casa Vasari con la loro bellezza mi hanno stretto in un abbraccio che non dimenticherò mai". Nasce così il romanzo giallo, ma anche storico ed esoterico, dedicato a Vasari e ad Arezzo "La lettera e la dama" scritto dalla giornalista Cristina Gimignani.

Partendo dal conteso carteggio vasariano, racconta in un passaggio temporale Arezzo, Roma, Firenze e Pisa nel ’500. Tra storia e molta invenzione, come si affretta a specificare l’autrice, si scopre il Vasari uomo con tutti i suoi vizi e le sue debolezze, l’amante Maddalena e i loro figli "illegittimi" portati all’Istituto degli Innocenti di Firenze, le nozze con la sposa quasi bambina Nicolosa Bacci, che poi è la sorella della sua amante, di come con Cosimo I abbia costituito i poteri forti e insegnato la politica moderna al mondo e una Arezzo inedita e immaginata ricca di personaggi.

Tutto nasce da una vecchia amicizia riallacciata dall’autrice con una compagna di scuola aretina che una sera le racconta la storia del carteggio di Vasari, della contesa legale con i proprietari Festari, del tentativo di acquisto da parte dei russi, dell’opposizione del Ministero. Ma anche da lunghe chiacchierate con personalità aretine, con visite nel palazzo di Fraternita accolta dal rettore Pier Luigi Rossi, da studi su testi di storici aretini come il Gamurrini.

"Una storia incredibile, già di per sé un romanzo, e mi è scattata la voglia di scrivere qualcosa, ma che vedesse come protagonista Arezzo - spiega l’autrice - perché troppo spesso questa città meravigliosa viene sottaciuta rispetto alle sue immense potenzialità. Mi sono immaginata questa storia fantastica attraverso i secoli, che spero piaccia agli aretini, ne sono parte integrante". Pagine che partono dal presente per catapultarci nel Cinquecento, il ritratto di un’epoca e di una città immaginata, con le sue strade, le sue bellezze, i suoi sapori, i suoi personaggi e le tante protagoniste femminili e un Vasari poco conosciuto: "Era un abile stratega, un politico che sapeva muoversi tra i Farnese e i Medici, una sorta di Virgilio del Rinascimento, uomo di potere capace di ottenere importanti commissioni artistiche. Parto da lui per inventarmi l’esistenza di una sua lettera ritrovata fra le sue carte in cui svela conoscenze esoteriche e studi sulla reincarnazione".

E tra sedute spiritiche e penne che scrivono da sole dal passato raffiora una misteriosa donna erede del carteggio. Il romanzo "La lettera e la dama", edito da Biblos, uscito ieri in libreria, ha già vinto il premio romano "Caravella" e concorre al Premio Comisso. Non solo. "Sto già lavorando a una specie di fiction a più puntate girate ad Arezzo mi piacerebbe utilizzare i vestiti delle Dame del Saracino, far conoscere le sue bellezze di cui sono innamorata, ricordare che è stata la città dei poteri forti, come la Toscana che ha sempre saputo contrapporsi al potere della Chiesa, anche in chiave moderna".