Turisti rinchiusi nella torre, urlano per farsi sentire e liberati: le scuse del sindaco

Arrivati in cima si voltano e trovano le luci spente. E chiamano i carabinieri di Monte San Savino. "Mi spiace per il disguido ma si è risolto tutto in dodici minuti".

Carabinieri (foto di repertorio)

Carabinieri (foto di repertorio)

Arezzo, 25 aprile 2019 - Turisti rinchiusi a Pasquetta. Momenti concitati a Monte San Savino quando una comitiva di visitatori è rimasta chiusa all’interno della torre civica. Le urla di richiesta d’aiuto si sono udite per tutto corso Sangallo, fino a che non sono arrivati gli addetti dell’infopoint e pure i carabinieri che erano stati allertati dai malcapitati protagonisti di questa «Pasquetta da reclusi».

La vicenda ha suscitato clamore in città e il sindaco Margherita Scarpellini si è detta dispiaciuta per l’accaduto. Tutto è successo lunedì scorso a fine mattinata, la comitiva composta da otto visitatori provenienti dal nord Italia aveva deciso di passeggiare fra le bellezze artistiche della città savinese, probabilmente i componenti del gruppo si erano pure documentati sulle recenti novità introdotte dal Comune, come la riapertura delle carceri nel palazzo municipale, ma non si sarebbero mai sognati di fare la fine dei galeotti.

Gli sfortunati turisti hanno fatto ingresso nella torre intorno a mezzogiorno e mezzo, si sono fatti tutti i gradini in salita per godere del panorama e quando hanno deciso di fare marcia indietro hanno notato che le luci delle scale erano state spente. Non si sono persi di coraggio ed hanno acceso le torce dei cellulari per non rischiare rovinose cadute, ma poi una volta al pian terreno l’amara sorpresa: la porta era stata chiusa, impossibile aprire. È allora che i passanti e i commercianti hanno iniziati a sentire le urla dei «prigionieri per caso»: «aiuto apriteci, siamo chiusi nella torre».

È partita anche la richiesta d’aiuto ai carabinieri che poi hanno contattato il Comune. Come spesso accade in queste situazioni, il tempo si è improvvisamente dilatato. C’è chi parla di un’attesa interminabile, addirittura mezz’ora, ma dal Comune parlano di 12 minuti. I primi a intervenire sono stati i custodi dell’infopoint turistico della vicina piazza Gamurrini che sono accorsi sul posto e poi un addetto con una copia della chiave ha liberato i poveri turisti ormai infuriati e affamati che hanno promesso azioni legali a loro tutela.

Con tutta probabilità l’addetto alla vigilanza si è dimenticato di verificare la presenza dei visitatori e all’orario di chiusura ha dato le consuete mandate alla serratura. La vicenda è stata resa nota dal gruppo di minoranza Orizzonti comuni, il sindaco Scarpellini ha chiesto un chiarimento alla ditta Monteservizi che si occupa del presidio della torre. «È un peccato - dichiara Scarpellini – perché registriamo un buon afflusso di visitatori in questo periodo».