Turismo a due velocità. Valdichiana e Valdarno meglio del capoluogo. Il boom degli stranieri

I dati forniti dall’ultimo report dell’ufficio statistica della Regione. Il Casentino fa un piccolo spasso in avanti lasciando l’ultimo posto. Nell’ultimo anno sono stati oltre 240 mila gli arrivi in provincia.

di Luca Amodio

AREZZO

I turisti cercano ormai altro. Dopo Covid le vallate hanno superato la città. Ad Arezzo c’è il sorpasso della Valdichiana e del Valdarno sulla città di Arezzo. Nella valle del Clanis il merito è soprattutto degli stranieri che sono il 70% della clientela che passa per le strutture ricettive. A dirlo è l’ultimo report realizzato dall’ufficio statistica della Regione Toscana che ha messo a confronto i dati del 2019, zona per zona, con quelli dell’anno appena concluso. In verità va fatta una premessa: non c’è alcun "caso Arezzo". Quello che avviene nella nostra provincia non è altro che un trend regionale, e per certi aspetti sicuramente nazionale, che vede un ormai un solido rafforzamento dei borghi e delle campagne a svantaggio delle città d’arte che rispetto al 2019 registrano un -10% di presenze a livello regionale. Un fenomeno che -com’è ormai evidente- ha avuto la sua genesi con il Covid e con il conseguente trend che ha spinto i visitatori a ricercare uno spazio più tranquillo e "meno affollato" per passare le vacanze. Habitus che poi si è confermato anche negli anni successivi, fino ad oggi in cui la pandemia non è che un brutto ricordo.

Ed è così che spulciando i dati si nota che Arezzo passa dalla 18esima posizione alla 25esima (nel ranking delle 28 macroaree in cui è stata divisa la regione dall’Ufficio secondo vari criteri). Succede nonostante l’aumento dei turisti che si è registrato nel 2023 sull’anno passato che ha visto un arrivo di 25mila visitatori extra per un totale di 240 mila arrivi. Come detto, non succede solo alla nostra città. Un bel colpo lo ha battuto anche, anzi soprattutto, Firenze che dal gradino più alto del podio scivola al nono posto, così come l’area pratese che dal quarto posto finisce al quattordicesimo; l’area pisana che dal diciottesimo arriva al dodicesimo; e Pistoia che dal decimo scalino scende al dodicesimo. Resistono e anzi guardano avanti Siena, Lucca e Livorno che recuperano abbondantemente sul 2019. Come detto, dentro Arezzo il turismo va a due velocità.

Recupera ma a fatica (sempre rispetto l’era pre covid) la città così come la Valtiberina, che perde cinque posizioni nel ranking, passando dal 23esimo al 28esimo posto. Invariata la posizione del Casentino che fa un piccolo saltello in avanti, dall’ultimo al penultimo posto. E poi c’è il passo in avanti del Valdarno che arriva alla 18esima posizione, salutando il terzultimo posto (26esimo) e il grande salto della Valdichiana aretina che scala cinque posizioni e arriva al 17esimo posto. Gli stranieri, dicevamo. Ecco, in Valdarno non aumentano, anzi: c’è un -5%. Diversa la storia in Valdichiana dove si stima che chi arriva da fuori dai confini sia circa il 70%. Il richiamo alla città etrusca è evidente: Cortona non a caso si è confermata regina del turismo anche nel 2023, dietro soltanto alla città di Arezzo, sia per arrivi (quanti turisti hanno passato una notte in una delle strutture alberghiere del comune) che per presenze (totale delle notti trascorse). Molti dei quali vengono dall’estero.