Arezzo, 12 settembre 2024 – Non c’è ancora una data per i funerali della 92enne che dieci giorni fa era stata trovata senza vita nella sua casa a Saione. Carla Maria Vittoria Bazzini era morta - sola - da mesi. Almeno 4, forse anche 6: il periodo esatto lo dirà l’autopsia che è stata eseguita venerdì scorso per la quale si aspettano ancora i risultati anche se l’ipotesi di una morte violenta è quasi azzerata. A distanza di 6 giorni dall’esame, nonostante il nulla osta da parte della Procura di Arezzo, le esequie non sono state ancora organizzate. I familiari dell’anziana avrebbero fatto un passo indietro nell’organizzazione del funerale. Oltre la figlia i parenti dell’anziana sono alcuni cugini.
In questi casi a occuparsene è il Comune. Al Municipio aretino - che ha un fondo ad hoc per questi casi - non è ancora arrivata alcuna richiesta; ma qualora arrivasse sarebbe Palazzo Cavallo a provvedere. Per ora continua il “balletto“ tra le parti mentre il corpo della donna rimane alla cella frigorifera di Arezzo in attesa di una dignitosa sepoltura.
Intanto i punti interrogativi rimangono al centro della vicenda che per Arezzo è diventato un po’ il giallo dell’estate. La figlia sapeva della morte della madre? Se sì, perché era irraggiungibile? Fatto sta che qualche punto fermo c’è. Uno di questi è l’autopsia. L’esame attende ancora risultati esaustivi ma sembrerebbe confermata l’ipotesi di una morte naturale, datata circa 4 o 6 mesi fa, anche se la causa del decesso effettiva ancora non è stata stabilita dall’equipe del Dottor Gatteschi.
Comunque sia, delitto o meno, la posizione della figlia resta quella di indagata. L’ipotesi di reato che le è contestato è di abbandono di persone incapaci ma gli investigatori stanno indagando anche per truffa, passando al setaccio i conti bancari della figlia. Tra le piste, c’è lo scenario che la donna, 62 anni, ritrovata soltanto qualche giorno dopo la notizia del decesso a Rimini, abbia intascato la pensione della madre morta. Ma al momento rimane un’ipotesi tutta da dimostrare.
A portare avanti gli approfondimenti è la squadra mobile della Questura diretta dal dottore Davide Comito sotto il coordinamento della Pm Julia Maggiore. Al momento non ci sarebbe sul calendario un interrogatorio per l’indagata, nei cui confronti non sono state emesse misure cautelari, visto che non sono previste per i reati che le sono contestate. I nodi della vicenda ancora sono da sciogliere, le risposte stanno nel silenzio della figlia.