GAIA PAPI
Cronaca

Tradito e pestato: aggredisce l'amante della moglie e lui lo massacra a mazzate

Incarcerato, quando esce riempie la donna e il marito di messaggi anche minacciosi. Di nuovo processato, arriva la seconda condanna

L'avvocato Tiberio Baroni

Arezzo, 21 ottobre 2020 - Bigliettini carichi di passione sul parabrezza dell’auto, lettere struggenti vergate a mano. Gesti ormai sconosciuti ai più giovani, ma che perdono magia se perpetrati con insistenza fino a diventare accusa di stalking. E’ quanto accaduto a un focoso cinquantenne condannato a otto mesi. E’ l’ultimo step di una lunga storia dalla trama romanzesca.

La vicenda prende inizio nel gennaio 2014, quando l’uomo comincia per lettera a dichiarare il suo amore nei confronti di una ragazza allora nemmeno trentenne, sposata con un marito di 15 anni più grandi. «Sono l’uomo per te», «Lascialo», è il tenore dei messaggi accalorati. Passano mesi e il marito comincia a maturare seri sull’esistenza di una relazione extraconiugale.

Decide di pedinare la moglie e scopre l’inevitabile: i due in auto in atteggiamenti equivoci. Scatta la rabbia, con sé infatti aveva portato un mazzuolo, pronto a vendicare il tradimento. L’amante aggredito si difende ed esagera. Scende dall’auto impugnando una mazza da baseball che teneva sotto il seggiolino, quasi avesse un presentimento di come potesse degenerare quella complicata storia.

Colpisce più volte volte, lo ferisce e gli procura fratture giudicate guaribili in 140 giorni. La denuncia è doppia. Dell’amante nei confronti del marito che lo aveva affrontato col mazzuolo; e del marito massacrato dall’amante della moglie. Il marito, accusato di minacce gravi, viene assolto grazie alla difesa dell’avvocato Tiberio Baroni. L’amante della donna, accusato di lesioni aggravate, viene condannato e finisce anche in carcere ma le sbarre non si dimostrano sufficienti a soffocarne l’impeto amoroso.

Continua a scrivere lettere appassionate, conta i giorni che lo separano dalla libertà. E una volta fuori si dimostrerà ancora più invasivo nei gesti e nelle azioni. Non si limita più a inviare messaggi a lei, li spedisce anche al marito con toni intimidatori, arrivando a minacciarlo di morte. Pedina la donna e in un momento di rabbia minaccia entrambi, intanto tornati insieme. E’ a questo punto che arriva il quarto procedimento di questa storia. L’amante viene nuovamente denunciato e condannato, in continuazione con gli episodi precedenti. Intanto la coppia ritrova serenità, insieme si sono costituiti parte civile.