REDAZIONE AREZZO

Tra educazione e lavoro. Mezzo milione dalla Regione per la parità di genere

L’assessore regionale Nardini presenta in piano di finanziamento della legge "Un piano contro la cultura patriarcale che parte dalle nuove generazioni".

AREZZOQuasi 550mila euro per un progetto, su tre anni, di educazione alla parità di genere. E’ questa l’iniziativa che vede la collaborazione tra Regione e Provincia nel rifinanziamento della legge regionale sulla cittadinanza di genere. Alla presentazione dell’iniziativa in Provincia, anche l’assessora regionale all’Istruzione e alle Pari Opportunità Alessandra Nardini. "Il rifinanziamento della legge regionale 16/2009 per la cittadinanza di genere era una impegno che ci eravamo presi in questa legislatura perché crediamo fermamente che combattere e prevenire discriminazioni e disuguaglianze di genere, fino al drammatico fenomeno della violenza contro le donne, in tutte le forme in cui essa si manifesta, sia un preciso dovere delle istituzioni". Fondi da destinare alla formazione di personale qualificato e a laboratori educativi nelle scuole, fin dal primo ciclo, ma anche per portare avanti i bilanci di genere a favore delle amministrazioni locali. "Crediamo che per sconfiggere la cultura patriarcale che ancora oggi esiste e resiste nella nostra società- continua Nardini- sia fondamentale partire dalle giovani generazioni, educando quindi le bambine, i bambini, le ragazze e i ragazzi, coinvolgendo tutto il personale scolastico e tutti coloro che lavorano nei nostri servizi educativi a partire, appunto, dalla prima infanzia. Anche le famiglie saranno parte di questi percorsi, che educheranno alla cultura del rispetto delle differenze e alla cultura della parità". Come sottolinea il presidente della Provincia Alessandro Polcri, si tratta di un programma triennale di ampio respiro e non di un progetto una tantum. "Una progettualità di carattere triennale- continua Polcri- permette di approfondire tematiche in tutto il nostro territorio, in ambito formativo e scolastico, con l’obiettivo di sensibilizzare docenti e studenti in modo da riconoscere, analizzare ed infine superare ed abbattere le forme ancora frequenti e discriminatorie degli stereotipi di genere. Come sappiamo il tema della violenza, specialmente quella domestica, è purtroppo ancora forte. Noi crediamo che investendo sulla cultura e sulle nuove generazioni questo fenomeno possa poi ridimensionarsi. L’obiettivo, è arrivare a riconoscere, analizzare ed infine superare ed abbattere le forme ancora frequenti e discriminatorie degli stereotipi di genere".Per quanto riguarda la formazione degli insegnanti, il percorso di sensibilizzazione prevede moduli da 16 ore ciascuno, suddivisi in 4 incontri di gruppo e laboratoriali. Mentre nelle scuole dell’infanzia e primarie il percorso verrà realizzato da una docente dell’Università di Firenze, nelle scuole secondarie, di primo e secondo grado, la formazione sarà curata da docenti dell’Università di Milano Bicocca. Studenti e studentesse saranno coinvolti, spiegano i promotori, in attività guidate dagli enti del terzo settore aderenti e coinvolti nell’iniziativa. Si tratterà di laboratori da 20 ore organizzati annualmente su tutto il territorio provinciale.Serena Convertino