
Marco Casucci
Arezzo, 02 luglio 2025 – Il progetto della terza corsia dell’Autostrada A1 tra Incisa-Reggello e Valdarno continua a sollevare preoccupazioni e prese di posizione da parte delle istituzioni locali e regionali. Dopo l’allarme lanciato da Confindustria Toscana Sud, si unisce al coro anche il consigliere regionale di Noi Moderati, Marco Casucci, che chiede interventi immediati per sbloccare una situazione definita ormai “di stallo”. “Il territorio non può più attendere – dichiara Casucci –. Il Valdarno ha un bisogno disperato di infrastrutture adeguate, che garantiscano sicurezza stradale e permettano un vero rilancio economico. Condivido l’appello degli industriali: vanno realizzate al più presto la bretella Valvigna–casello Valdarno e il nuovo viadotto sull’Arno, partendo dalla rotatoria già completata dalla Regione. Opere che, insieme alla terza corsia, sarebbero ferme perché le risorse sarebbero state dirottate sul Ponte sullo Stretto di Messina. Se così fosse, sarebbe inaccettabile”.
Sul tema interviene anche il vicesindaco di Figline e Incisa Valdarno, Umberto Ciucchi, che in una nota ufficiale esprime sconcerto per quanto sta emergendo: “È con grande stupore che apprendiamo, seppur informalmente, che i fondi destinati al completamento della terza corsia e delle opere accessorie possano essere stati destinati al progetto del Ponte sullo Stretto. Una scelta che ci appare assurda e incomprensibile, soprattutto se motivata dalla presunta priorità di quell’opera rispetto al completamento di una infrastruttura già in corso in un tratto strategico come quello della A1”. Ciucchi non risparmia critiche al governo nazionale e al ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, ricordando le sue numerose visite nei cantieri toscani.
“È nostro dovere rimarcare con forza quali sono le vere priorità del territorio. Oltre al completamento della terza corsia, restano in attesa interventi cruciali come il viadotto sull’Arno, la galleria di Bruscheto e soprattutto la già citata bretella Valvigna–casello Valdarno, un’opera complementare fondamentale. Tutti progetti che sembrano essere rimasti al palo, mentre assistiamo all’annuncio di opere faraoniche e controverse come il Ponte sullo Stretto, senza un’adeguata rete infrastrutturale né tempistiche credibili”.L’appello congiunto di amministratori locali e rappresentanti regionali è chiaro: serve una risposta urgente e trasparente da parte del Ministero e della società concessionaria Autostrade per l’Italia, così come un’assunzione di responsabilità per garantire la copertura finanziaria e sbloccare i lavori.
“Questa paralisi ha effetti gravi sulla viabilità quotidiana, sull’efficienza logistica e sulla competitività del nostro territorio – conclude Casucci –. Il Valdarno ha fame di infrastrutture e cittadini e imprese non possono più attendere. La Regione Toscana, insieme al Governo, ha il dovere di fare chiarezza e agire rapidamente”. Il dibattito si fa sempre più acceso, mentre sullo sfondo resta una certezza: il Valdarno chiede con forza infrastrutture adeguate, sviluppo sostenibile e attenzione concreta da parte delle istituzioni centrali.