
terremoto
Arezzo, 11 marzo 2023 – Nel terremoto che giovedì ha scosso l'Umbria e Umbertide, la paura si è fatta sentire anche ad Arezzo. Tre scosse che sono state avvertite distintamente anche qui, le prime due e le più forti alle 16,05 e alle 20,05, hanno fatto tremare tutto, nonostante i chilometri di distanza dall'epicentro. In tanti in città sono scesi per strada. Nella notte tra giovedì e venerdì l’elicottero dei vigili del fuoco di Arezzo si è alzato in volo per monitorare la situazione. Intanto la terra ha continuato a tremare, anche se in maniera più lieve, a pochi chilometri dal confine con la provincia.
Tanti gli aretini che lo hanno avvertito distintamente, ma quali sono le buone pratiche da seguire in caso di sisma? La protezione civile attraverso il piano Io non rischio, ha messo a punto una serie di indicazioni condivise col Comune per imparare a ridurre gli effetti del terremoto. “Il Comune di Arezzo come tutti quelli della provincia, è dotato di un piano di protezione civile che individua aree di emergenza – spiega la protezione civile – si tratta di un’area di attesa della popolazione, di solito una piazza o un campo sportivo, zone senza edifici intorno in cui la popolazione si può recare. Sono segnalate dai cartelli “area sicura”.
Una di queste è il Prato, ma in generale tutti i parchi pubblici”. In città anche Villa Severi, il Foro Boario, il parco Arno, il Centro Affari, tutta l’area della Croce Rossa, il parcheggio Eden, i giardini di Campo Marte, il Parco Ducci, il parcheggio dell’Ipercoop, quello di via Pietri e il parcheggio Pam di via Alfieri. Nelle aree di attesa la popolazione si può portare nell'immediatezza del sisma, qui attende indicazioni da parte del Comune. “Un tempo venivano date di persone, oggi con app e social tutto avviene tramite cellulare – prosegue la protezione civile – il Comune è in contatto con i cittadini con la App cittadino informato che invitiamo tutti a scaricare. Qui si trovano anche informazioni utili sulle allerte meteo. Nel caso di scosse forti o inagibilità delle abitazioni secondo il piano di protezione civile il Comune allestisce aree di ricovero. In prima battuta sono strutture anti sismiche come palestre e scuole, poi anche tendopoli o strutture di ricovero temporaneo realizzate dalle colonne mobili anche se la tendenza negli ultimi anni è stata quella di portare le persone in strutture ricettive limitrofe come nel terremoto di Amatrice per gli alberghi sulla costa”.
Ma cosa si può fare per prevenire incidenti? “Ci sono accorgimenti da seguire: si possono far fare valutazioni sulla propria abitazione e apportare interventi di adeguamento sismico. In generale le case costruite dopo gli anni ’90 sono abbastanza sicure. La maggior parte degli incidenti durante un terremoto che non rende inagibile la casa, sono legati ai mobili che cascano. E’ importante ancorare librerie e scaffali, una cosa che si può fare con una spesa minima, perché un mobile che casca impedisce di aprire la porta, o può ferire”. Dopo una serie di forti scosse come nel caso di quelle avvertite in Umbria, la protezione civile invita a preparare una borsa da tenere pronta per uscire di casa. Prima è importante chiudere gas, acqua e luce. “E’ buona prassi tenere una cassetta di pronto soccorso e una torcia. Se durante la scossa si è in casa vanno individuati i punti sicuri dove ripararsi, nel vano di una porta inserita in un muro portante, vicino a una parete portante o sotto una trave, oppure sotto un letto o un tavolo resistente. All’aperto stare lontano da edifici, alberi, lampioni, linee elettriche”.