
di Sonia Fardelli
Meno burocrazia per il taglio dei boschi. Con un emendamento presentato da Fratelli d’Italia cambia la normativa che richiedeva anche il parere della Soprintendenza per tagliare boschi di una superficie superiore a 700 mq. Nuove regole attese da tempo dalle associazioni e dalle numerose aziende agricole che operano nel settore delle foreste. Basti pensare che in provincia di Arezzo la superficie boscata è di oltre 150 mila ettari di cui in montagna 80 mila ettari ed in collina 70 mila ettari. Il bosco nella provincia rappresenta il 45% della superficie totale. La superficie boscata appartiene ai privati per circa 120 mila ettari ed al demanio (Stato Regione ed altri Enti) per circa 30 mila ettari. Nel solo ci sono oltre 100 aziende forestali che occupano circa 600 addetti. E per chi opera in questo settore, la nuova normativa porterà notevoli vantaggi, come sottolineano Confagricoltura e lo stesso direttore di Coldiretti Arezzo Raffaello Betti. "Queste nuove normative daranno modo alle aziende agricole – dice Betti – di operare senza un inutile e costoso aggravio di burocrazia. Siamo tutti d’accordo che nel caso di un bosco di grande valore, come può essere una pineta in un determinato luogo, serva chiedere tutti i pareri, ma in un bosco ceduo nato e allevato da secoli per il taglio della legna, la richiesta di autorizzazioni alla Soprintendenza richiedeva solo oneri in più e tempi più lunghi prima di iniziare ad operare. Con questa nuova normativa non succederà più e questo porterà grandi vantaggi per tutte le aziende".
Soddisfatti di questo cambio di normativa anche l’onorevole FdI Chiara La Porta, il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Gabriele Veneri con i dirigenti casentinesi del partito Alfredo Caruso e Federico Dini. "Siamo molto soddisfatti per l’impegno di Fratelli d’Italia in Parlamento per rivedere le norme sui tagli colturali. Avevamo presentato una mozione in Consiglio regionale affinché la Regione sollevasse urgentemente il problema in Conferenza Stato-Regioni, confrontandosi con il Parlamento e con il Governo. Nonostante che ancora la mozione non sia stata discussa, il senatore Luca De Carlo, presidente della Commissione Agricoltura, si è già mosso in questa direzione presentando un emendamento al decreto legge Asset".