Super green pass anche in discoteca: i gestori approvano

Ghezzi: "Favorevoli al certificato verde rafforzato, ora lavoriamo sull'amento delle capienze"

tito ghezzi

tito ghezzi

Arezzo, 29 novembre 2021 - Il prossimo sarà l'ultimo weekend di movida per i no vax, dopodiché dal 6 dicembre scatta il super green pass. Il certificato verde rafforzato tra le altre cose infatti, renderà anche le discoteche accessibili solo ai vaccinati o ai guariti dal Covid. Sarà obbligatorio anche in zona bianca, per accedere a locali pubblici al chiuso come bar, ristoranti, cinema, teatri, cerimonie, stadi e palazzetti dello sport, e sarà indispensabile anche nei locali da ballo. Quelle discoteche attualmente aperte a capienza ridotta, che si possono riempire al 50% in caso di locali al chiuso (al 75% all’aperto).

“Dal 6 dicembre entra in vigore il super green pass anche in discoteca e questo significa più sicurezza – dice Stefano Lanini presidente provinciale del Silb, il sindacato locali da ballo e proprietario del River Piper – il certificato verde rafforzato implica libertà di lavorare anche per le feste in arrivo senza lo spauracchio delle chiusure. Ben venga il super green pass per non chiudere più”. Per il presidente provinciale del Silb infatti i locali hanno già sofferto abbastanza dopo 20 mesi di stop  forzato e la riapertura a ranghi dimezzati. “Attendiamo le feste che rappresentano per noi il picco del fatturato  - prosegue Lanini - la gente ha voglia di divertirsi ed è tornata a riempire le discoteche nei limiti della capienza che ricordiamo è al 50% al chiuso. Speriamo che alla luce del super green pass questi parametri possano essere rivisti, stiamo preparando una proposta per estendere la capienza al 75% anche al chiuso”.

Sul fronte dei controlli per i gestori dei locali cambia qualcosa? “Continueremo a fare controllo all’ingresso usando la stessa applicazione Covid19 ma aggiornata – spiega Lanini – l’introduzione del super green pass che potrebbe sembrare l’ennesima stretta, è invece stata accolta positivamente della categoria, perché ci rende tranquilli. Se anche entrassimo in zona gialla o arancione non saremo costretti a chiudere. Il sindacato stesso ha chiesto e concordato questa misura nelle trattative col Governo, non è un’imposizione piovuta dal cielo, ma cercata per lavorare in tranquillità senza stop”.  Il nuovo decreto chiude di fatto ai no vax la possibilità di accedere alle attività ricreative. Anche in discoteca non si entra più con il green pass 'semplice' rilasciato a chi si sottopone a tampone molecolare o antigienico. Cosa ne pensa Tito Ghezzi, storico gestore di locali da ballo cittadini che si era fatto promotore del tampone rapido allestendo postazioni ad hoc fuori dalle sue discoteche? “Sono assolutamente a favore del super green pass, il vaccino è lo strumento che ci ha salvato – dice Tito -quando abbiamo iniziato a fare i tamponi fuori dai locali era estate e la campagna vaccinale non era a questo punto, li facevamo anche per accedere al divertimento all’aperto anche se il green pass non era richiesto. Era un modo per creare bolle Covid free e locali sicuri, oltre che per sensibilizzare i giovani alla vaccinazione. Man mano che le settimane passavano erano sempre meno i tamponi eseguiti e sempre di più i vaccinati.  Segno che la categoria di riferimento per le nostre attività ha già il super green pass ed è in regola con i richiami. Con questo strumento i locali da ballo diventano ancora più sicuri, speriamo che il passo successivo vada verso l’aumento delle capienze”.