
Stragi, la marcia della memoria. Cinquanta seguono il sindaco in aula
In cinquanta, tra ricorrenti e cittadini, hanno risposto all’appello del sindaco di Cavriglia Leonardo Degl’Innocenti O Sanni a rappresentare al tribunale di Firenze la comunità ferita dalla barbarie nazista.
L’avanguardia, la punta dell’iceberg di una popolazione decisa a rivendicare anche a distanza di quasi 80 anni una giustizia sì postuma, ma sostanziale, nel ricordo indelebile dei 192 civili inermi trucidati dalla Divisione Hermann Göring negli eccidi che insanguinarono il territorio dell’ex bacino lignitifero tra il 4 e l’11 luglio del 1944. E ieri mattina nel palazzo di giustizia del capoluogo toscano, si è tenuta la prima udienza del processo civile contro la Germania intentato per il risarcimento ai familiari delle vittime. Il primo passo ufficiale dell’iter giudiziario di una "class action" iniziata all’indomani dell’emanazione del decreto Legge del 30 aprile 2022 che ha istituito nell’ambito del Pnrr un fondo da 61 milioni di euro per il ristoro dei danni per crimini di guerra e contro l’umanità causati nell’intera penisola dalle forze del Terzo Reich tra il 1 settembre del 1939 e l’8 maggio 1945.
Ebbene il giudice Massimo Maione Mannamo, che presiedeva l’assise, dopo la verbalizzazione ha calendarizzato la prossima udienza per le 11 del 2 aprile dell’anno venturo.
La Regione e il Comune valdarnese, medaglia di bronzo al valor militare, e i 120 discendenti ed eredi delle vittime erano rappresentati in aula dagli avvocati Gabriele Dalle Luche di Pietrasanta, Aldo Baldaccini e Andrea Di Porto di Roma, il pool di legali che segue fin dall’inizio la causa collettiva, il primo vero processo per stragi a lungo dimenticate. Un percorso inedito per il comprensorio dell’ex borgo minerario e in particolare per Castelnuovo dei Sabbioni, San Martino, Massa Sabbioni e Le Matole, le località dove furono rastrellati e uccisi a colpi di mitra ragazzi, uomini e anziani fra i 14 e i 90 anni. Ammessi di fronte al magistrato il primo cittadino, che ha indossato la fascia tricolore simbolo della presenza attiva delle istituzioni, e i componenti della sua giunta che lo hanno accompagnato, mentre il resto della delegazione cavrigliese è rimasta all’esterno in trepida attesa di notizie. "Abbiamo sensibilizzato e promosso queste cause - ha ricordato Degl’Innocenti o Sanni - e noi ci saremo sempre". Ben diverso il discorso per la Repubblica Federale Tedesca che non si è costituita e nei suoi confronti il procedimento proseguirà in contumacia. Come parte avversa, allora, Cavriglia si troverà a fare i conti con l’Avvocatura dello Stato chiamata a tutelare gli interessi del Ministero dell’Economia e delle Finanze, accertando l’effettiva coerenza delle richieste, visto che gli indennizzi verranno erogati con i soldi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza destinati al nostro Paese. "Potranno aspirare ai risarcimenti - ha proseguito l’amministratore - i titolari di un credito contro lo Stato tedesco accertato con un verdetto processuale definitivo o in corso. Per le stragi commesse nel nostro territorio fin qui non sono mai stati imbastiti processi, tranne quello penale al generale Schmalz del 1951 che venne poi assolto. Adesso ci aspettiamo finalmente un’inversione di rotta. Lo deve la storia alla nostra comunità". Di sicuro i tempi per ottenere una sentenza non saranno brevi e si ipotizza che l’epilogo non possa arrivare prima di 3 o 4 anni.