ANGELA BALDI
Cronaca

Droga, supermarket Pionta: comprano e si bucano subito nel parco. Fino a 5 in pochi metri

Tour nel "girone infernale" dello spaccio: smercio gli alberi e tra le panchine, assunzione soprattutto nell’edificio dismesso in cima alla collina, delimitato dalle siringhe

Il parco del Pionta

Arezzo, 7 maggio 2019 - Ci eravamo stati appena un mese fa. Ci siamo tornati per vedere come «tutto cambia perché nulla cambi». Dal Gattopardo al Pionta il passo è lunghissimo, ma se si susseguono le diverse stagioni, è sempre il momento di quella dello spaccio.

Così all’ombra dell’antico sito archeologico del Duomo Vecchio è sempre aperto il mercato di fumo ed eroina. Ed acquistare una dose in pieno giorno per poi farsi seduti nella collina di questi parco storico tra gli olivi che dominano la città, è pane quotidiano.

Lo sanno bene gli avventori del Pionta. Da un lato famiglie con bambini che giocano e sportivi che corrono, dall’altro domanda ed offerta di droga che si incontrano ad ogni ora. E se un mese fa eravamo stati a fare un giro al Pionta per farci un’idea di quello che più volte era stato segnalato da residenti di zona e comuni cittadini come il commercio al dettaglio dell’illegalità, a distanza di un mese ci siamo tornati.

E abbiamo constatato come tutto sia esattamente lo stesso. Le foto scattate in questa occasione lo dimostrano, ma sono le stesse immagini a cui potrebbe assistere chiunque decidesse di fare due passi in questo parco che domina la parte sud ovest di Arezzo.

Sì, perché lo spaccio al Pionta avviene alla luce del sole e i pusher che a decine ogni giorno stazionano tra le panchine e all’ombra degli alberi, non si nascondono di certo. E gli acquirenti non tardano. Così una volta procacciata la dose quotidiana, c’è chi non si allontana per farsi. E’ bastato un giro dell’anello del parco per contare in pochi minuti e pochissimi metri cinque tossici che in quel momento erano intenti a bucarsi alla luce del sole.

E altrettanti stavano avvicinando lo spacciatore di turno per fare acquisti. E questo in punti diversi del parco. Ma la zona di maggior degrado resta l’edificio dismesso in cima alla collina, fulcro del via vai di tossici che prontamente abbandonano le siringhe usate a terra. Le stesse che si possono trovare in qualsiasi punto del percorso, perché ogni angolo del Pionta è buono per essere adibito al cash & carry di fumo ed eroina.

Un commercio che non conosce stagioni e che è aperto sette giorni su sette. Così in quello che rimane uno dei parchi più antichi della città continuano a convivere di giorno le realtà più diverse. Su un lato e sull’acropoli decine e decine di spacciatori africani che stazionano tutto il giorno in attesa di clienti e dall’altra parte i giochi per i bambini con le famiglie che soprattutto con la bella stagione qui arrivano per trascorrere qualche ora all’aria aperta.

Tossici abituali che si bucano a qualche passo da scivoli e altalene. Scene a cui può assistere chiunque frequenti questo fazzoletto verde. E dopo esserci andati più volte e a distanza di tempo, abbiamo constatato come la scena tristemente si ripeta.

Un problema più di decoro che di sicurezza, a cui però né comitati né autorità sono riusciti a porre definitivamente rimedio, oltre che un esempio di quel degrado che un quartiere come Saione lamenta da tanto tempo.