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Cronaca

"Spaccata" con l’auto all’Esselunga Salta bancomat, oltre 50mila euro

Sfondano la vetrina con un’auto rubata e fanno esplodere lo sportello: fuga con una seconda macchina. Pochi minuti e via all’alba, due giovani nelle riprese interne. Metà casse fuori uso, gravi danni alle strutture

di Alberto Pierini

AREZZO

Hanno messo la sveglia in piena notte, forse per evitare il caldo. Ma di caldo ce n’è stato nel sabato della spesa all’Esselunga, uno dei templi dei carrelli. Il caldo di un’auto lanciata a tutta velocità contro la vetrina e serranda del Bar Atlantic, per aprirsi un fronte nel centro commerciale. Il caldo di un’esplosione provocata al bancomat, con quello che la polizia definisce "ordigno rudimentale" e che cosparge di banconote mezza galleria. Il caldo di una fuga che continua ancora, anche se con la polizia, coordinata dal capo della mobile Sergio Leo, sulle loro tracce.

Assalto al supermercato. Alle 3.20 in punto, completando l’operazione in tre minuti. Chi sono? La domanda delle cento pistole., Le telecamere esterne funzionano poco se non quelle ad una certa distanza dall’ingresso. Quelle interne sì ma sono posizionate al banco alimentari: la distanza è discreta, loro erano completamente travisati (caldo per caldo non hanno voluto rischiare) e le sagome appena individuabili.

Erano due a muoversi nella notte dell’Esselunga, piuttosto giovani a giudicare dai movimenti. E in due caricano l’ordigno, aspettano il botto e raccolgono il bottino.

Sostanzioso. Il bancomat di un supermercato al sabato non può certo viaggiare semivuoto. Non era neanche pieno ma dalle prime indicazioni si parla di una somma sicuramente superiore ai cinquantamila euro, forse non di poco. Una piccola parte resta in terra e viene meticolosamente raccolta per essere restituita. Circa tremila euro, le cui banconote sfuggono alle mani avide dei banditi: impegnati sì nel colpo ma anche nel tentativo di fare presto per non farsi beccare.

L’auto servita a fare da ariete, un po’ come succedeva ai portoni dei castelli nell’antichità, abbandonata nel piazzale: una 500 L, quindi neanche chissà che mezzo,. rispetto ai suv con i quali anni fa i "predecessori" dei banditi di ieri colpivano anche l’Ipercoop.

Ma la fuga è scattata su un altro mezzo: una macchina che aspettava fuori, quasi sicuramente con il palo alla guida, pronto a dare gas nella notte, calda ma semi-deserta, della città. Qui subentra il ruolo delle telecamere esterne. Se non quelle a ridosso dell’esercizio commerciale, altre: sotto le quali i tre sono passati per forza. Immagini che non hanno la stessa incisività di quelle interne (se ti riprendono in un supermercato di notte non può mai essere per caso) ma aiutano nelle indagini.

Indagini che il nuovo capo della mobile Sergio Leo imposta con piglio per arrivare prima possibile ad una soluzione. "Abbiamo raccolto e stiamo ancora raccogliendo tutti gli elementi possibili per le indagini" conferma. Tra questi forse una parte della targa della macchina in fuga ma per ora è uno degli elementi che non trova conferma.

Chi trova non conferma ma sorpresa sono i primi clienti del supermercato: chiusa la porta centrale e chiuso l’accesso all’ora fatidica di apertura. Il ritardo è sul filo dei minuti, gli scaffali presto si aprono ai carrelli. Ma gli ingressi restano sul fianco laterale, a ridosso del bar, che alle 10 è ancora chiuso, con gli operatori a prodigarsi in scuse. E del resto tutti si rendono conto di cosa è successo.

La cicatrice più profonda resta alle case: quasi metà sono chiuse. I detriti dell’esplosione sono arrivati a decine di metri di distanza. Non sarà stata una bomba ma il botto è stato forte e gli effetti pure. Il bancomat è incastonato dall’altra parte del corridoio, a ridosso della sala giochi per i bambini, perfettamente attrezzata perfino con i fasciatoi: e ora al suo posto c’è una voragine, una sorta di cratere nella parete davanti al quale sono accalcate panchine in legno e scatoloni. Sorta di diga alla notte più calda dell’anno.