MASSIMO BAGIARDI
Cronaca

"Soldi? No, chiedo solo le scuse". Dimesso presto, la moglie rilancia. E la Asl apre un’indagine interna

Rimandato a casa, dice la moglie, con un’infezione in corso: la corsa in auto per salvarlo a Ponte a Niccheri "Pronta a denunciare ma per principio". Lui è ancora ricoverato. Il direttore generale parlerà con i medici.

Rimandato a casa, dice la moglie, con un’infezione in corso: la corsa in auto per salvarlo a Ponte a Niccheri "Pronta a denunciare ma per principio". Lui è ancora ricoverato. Il direttore generale parlerà con i medici.

Rimandato a casa, dice la moglie, con un’infezione in corso: la corsa in auto per salvarlo a Ponte a Niccheri "Pronta a denunciare ma per principio". Lui è ancora ricoverato. Il direttore generale parlerà con i medici.

Il direttore generale dell’Asl sud-est Marco Torre aprirà un’indagine interna per individuare i responsabili del presunto caso di malasanità all’interno dell’ospedale valdarnese della Gruccia. Un caso denunciato nelle ultime ore da una coppia di coniugi residenti a Vacchereccia. È stato lo stesso Torre a informare Cristina Bonchi, moglie di Francesco Garramone che si trova tuttora ricoverato nel reparto di medicina all’ospedale fiorentino di Ponte a Niccheri.

I fatti risalgono a oltre un mese fa; dopo alcuni giorni di febbre, il 17 aprile gli viene riscontrata una forte infezione urinaria, le ore passano, le febbre non tende a diminuire nemmeno dopo varie terapie antibiotiche prescritte al 56enne che nonostante quattro diversi accessi al Pronto Soccorso della Gruccia vede sempre peggiorare la situazione fino a una settimana fa.

È il giorno in cui si presenta per l’ennesima volta all’ospedale valdarnese con febbre alta e un testicolo gonfio, i medici diagnosticano una forte prostatite. In un primo momento doveva essere operato poi la scelta, fortemente contestata dalla moglie, di rimandarlo a casa in pessime condizioni fisiche "con catetere fisso e febbre sempre presente" riferisce Cristina, tanto da accusare nel corso della notte un malore. A quel punto, Cristina Bonchi, con l’aiuto di amici e vicini di casa, decide di portarlo in auto a Ponte a Niccheri dove, vista la gravità del quadro clinico, l’uomo viene immediatamente ricoverato e sottoposto alle cure necessarie per cercare di debellare l’infezione alla vie urinarie che, al momento, ancora non gli dà pace.

La rabbia sale di pari passo alla preoccupazione che possa accadergli qualcosa di grave, Cristina è sempre al fianco del marito ma non perde tempo nell’informare tutti dell’odissea vissuta in prima persona a Montevarchi. La racconta, la posta sui social, la riferisce anche agli esponenti di alcune istituzioni molto importanti della vallata, e riesce nell’obiettivo di comunicarla al direttore generale dell’Asl Marco Torre che si scusa in prima persona dell’accaduto confermando la volontà di parlare coi responsabili del Pronto Soccorso della Gruccia per fare luce su questa vicenda.

Ieri, poi, la conferma dell’apertura di un’indagine interna per capire realmente le responsabilità, sapere nei dettagli perché Francesco Garramone sia stato dimesso nonostante tutti i gravi sintomi che presentava e che potevano sfociare in qualcosa di molto più grave e irreparabile se non ci fosse stato il tempestivo trasferimento all’ospedale di Firenze, deciso dalla moglie. Non finirà qui: Cristina assistita dall’avvocato Stella Scarnicci di San Giovanni, presenterà nei prossimi giorni una denuncia alle forze dell’ordine non appena avrà in mano tutto il quadro clinico rilasciato sia in Valdarno che nel capoluogo di regione. "Non voglio un risarcimento economico ma pretendo solo le scuse perché certi episodi non si ripetano" ha tenuto a precisare Cristina sulla colonne de La Nazione nell’edizione di ieri.