"Smettete di tirare sassi": e una baby gang lo massacra di botte davanti alla figlioletta

Aggredito da una decina di ragazzini intenti a lanciare pietre sulla strada e picchiato selvaggiamente vicino alla stazione: finisce in ospedale

Una baby gang

Una baby gang

Arezzo, 19 ottobre 2018 - Accerchiato da una decina di ragazzini e picchiato selvaggiamente soltanto per aver chiesto di smettere di lanciare sassi nella strada. E’ accaduto nel tardo pomeriggio di martedì scorso a San Giovanni, in via Vetri Vecchi, la zona vicina al Centro di Geotecnologie e alla stazione ferroviaria. A finire in ospedale un trentenne residente nel quartiere. Attorno alle 18.30 l’uomo, che aveva con sé la figlioletta di pochi mesi e la compagna, infastidito dagli adolescenti che continuavano a gettare sassi dal giardino pubblico che sovrasta la via, li ha rimproverati.

Ne è nato un diverbio e dalle parole ben presto si è passati ai fatti e il baby branco, sembra composto da giovanissimi tra i 13 e i 14 anni, ha circondato il sangiovannese cominciando a colpirlo ripetutamente con pugni e calci. Una furia che si è fermata neppure quando il valdarnese è caduto a terra e il pestaggio è proseguito con colpi che hanno raggiunto il malcapitato alla testa. Sono stati alcuni residenti a chiamare i carabinieri della locale compagnia, ma al loro arrivo degli aggressori non c’era più traccia.

Nel frattempo il giovane veniva accompagnato al monoblocco della Gruccia per le cure del caso. «È un episodio gravissimo», ha commentato il sindaco Maurizio Viligiardi che nella giornata di ieri ha telefonato alla vittima per accertarsi delle condizioni di salute e manifestare la vicinanza personale e della comunità. «Mi auguro che la vicenda sia chiarita in tempi rapidissimi, perchè adesso si è davvero superato ognilimite. Bisogna scoprire e punire con fermezza i responsabili, siano essi maggiorenni o minorenni».

E così la città di Masaccio balza ancora agli «onori« delle cronache per episodi che coinvolgono gli under 18. Nel febbraio e marzo scorsi a far clamore erano stati gli atti di bullismo nel cuore cittadino di un gruppetto di ragazzine di 14 anni che si erano accanite su due coetanee e in una circostanza avevano immortalato le loro gesta in un video postato sui social.

Sempre a inizio 2018 dai controlli nei chiassi e nelle aree vicine allo scalo ferroviario era emerso un giro di spaccio gestito da minori, tra i 15 e i 16 anni, pizzicati con hashish e marijuana. Infine, era stata la volta del Ponte alle Forche, dove due ragazzetti avevano trasformato le finestre della scuola elementare in un bersaglio su cui esercitarsi per il tiro a segno lanciando pietre, incuranti della presenza in aula dei piccoli alunni.

«La comunità degli adulti – ha aggiunto l’assessore al Sociale Sandra Romei – deve scuotersi, nessuno può chiamarsi fuori né restare indifferente. Ognuno per il proprio ruolo, famiglia, scuola, associazionismo e istituzioni, è chiamato a impegnarsi per individuare le azioni necessarie a prendere in carico il problema. Sarà cura del Comune cercare di stimolare al massimo questo percorso attraverso pratiche positive che diano ai ragazzi gli strumenti per vivere bene nella loro città».