Si aprono gli uscioni: Carnevale da brivido

Da oggi fino al 5 marzo i giganti di cartapesta sfilano tra i vicoli del centro storico. Saranno i Rustici ad aprire questa edizione

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di Lucia Bigozzi

Celebrare l’allegria nella forma più autentica che nel paese di Re Giocondo coincide con il Carnervale. Stamani il rito dell’apertura degli uscioni che sveleranno le opere d’arte di Rustici, Azzurri, Bombolo e Nottambuli, gelosamente custodite nei cantieri, apre il giorno più atteso. E’ qui il regno della cartapesta, una tradizione che si tramanda di generazione in generazione e non conosce crisi. Capace di resistere perfino alla pandemia che ha costretto Re Giocondo al silenzio per due anni. Ogni cantiere è un piccolo-grande mondo fatto di storie, passione, eredità artistica, capacità di dare forma alle idee. Per questo l’apertura degli uscioni è il primo atto del Carnevale di Foiano.

E’ un rito condiviso da una comunità: è il momento in cui i giganti di cartapesta cominciano ad avanzare sul grande piazzale mostrando le figure di cartapesta alte fino a sedici metri. Sembra di stare a teatro con lo stupore del palscoscenico che si alza lentamente sulla scena, avvio di un racconto. E’ un momento di gioia collettiva, il piacere di ritrovarsi, ancora tutti qui, ancora a trepidare per il premio in palio che non è solo la coppa portata in trionfo nel gran finale del carnevale. C’è di più: c’è la fatica di mesi di lavoro e l’entusiasmo di partecipare a un progetto che unisce. Ecco perchè la vittoria va oltre il trofeo, e sarà così anche il 5 marzo, quando Re Giocondo che oggi apre le sfilate dei carri di cartapesta, brucerà al rogo in piazza dopo aver lasciato ai sudditi il suo testamento. E’ un’altra opera d’arte della scuola foianese: scritto in rima, è il racconto ironico degli episodi più strani, le buffe disavventure accadute nell’anno a cittadini del regno del carnevale.

C’è un’altra "chicca": la mascherate che aprono la sfilata dei carri. Ormai il livello di cura nei costumi e nelle scenografie ha raggiunto vette altissime. Ogni sfilata è una storia interpretata da centinaia di persone, adulti e piccoli sull’onda della musica che completa l’esibizione: un vero spettacolo.

Cinque domeniche di allegria (5-12-19-26 febbraio e 5 marzo), nel segno della "C" di carnevale. Una lettera che racchiude 484 edizioni della manifestazione, creata dall’artista e designer Camilla Falsini. Un nuovo logo che già naviga nel mare magnum dei social anticipando le novità dell’edizione del ritorno alla normalità. Tra le novità del carnevale tra i più antichi d’Italia che si rinnova nell’evoluzione delle tendenze, c’è una piazza storica che si trasforma in un ristorante stellato a cielo aperto. Piazzalta sarà palcoscenico del festival dei sapori.

Chi ama la buona cucina potrà scegliere tra le specialità proposte da street truck professionisti: dalla tradizione della Valdichiana ai menù internazionali. E gli appassionati potranno seguire il cooking show di chef celebri, tra i quali mistero Mario. Il raccontodel carnevale sul web sarà firmato da Wikipedro, tra i protagonisti dei corsi mascherati. Oggi è il giorno più atteso: sul terrazzino di piazza Fra Benedetto c’è la giuria che "farà le pulci" ai giganti di cartapesta e poi chiuderà il verdetto in una busta consegnata al notaio. Lì c’è il nome del carro vincitore, svelato solo il 5 marzo. Tutto top secret, ma ora è tempo di allegria.