Show al Festival del Cammini. Rondine e i Diari di Pieve. I racconti di Vaccari e Cangi

L’incontro a San Giustino con due protagonisti: "Il valore del dono"

Show al Festival del Cammini. Rondine e i Diari di Pieve. I racconti di Vaccari e Cangi

Show al Festival del Cammini. Rondine e i Diari di Pieve. I racconti di Vaccari e Cangi

SANSEPOLCRO

Protagonisti aretini nella bella location umbra di Villa Graziani a San Giustino domenica scorsa, a conclusione del primo fine settimana dell’ottava edizione del Festival dei Cammini di Francesco, imperniato sull’asse dono-comunità-futuro. Da una parte Franco Vaccari (nella foto), presidente di "Rondine-Cittadella della Pace" di Arezzo; dall’altra Natalia Cangi, direttrice organizzativa della Fondazione Archivio Diaristico Nazionale di Pieve Santo Stefano. Il filo conduttore dettato dalla Fondazione Progetto Valtiberina sta suscitando un interesse sempre maggiore con il passare dei giorni, grazie in primis alla qualità dei relatori invitati ad affrontare l’argomento.

Nella specifica circostanza, si è parlato del "dono del racconto" e molto applaudito è stato l’intervento di Vaccari, che ha persino sorpreso i tanti presenti: "Il dono, parola preziosa – ha detto – può essere collegato con la morte, perché donare è perdere, ossia non esigere più nulla di quello che ti ho dato di me. Il ‘mai più’ introduce la morte e il non esigere e richiedere mai nulla. Bisogna distinguere il donare dall’investire: quest’ultimo è un verbo che implica un ritorno, mentre il donare è un perdere senza ritorno e allora questo rende il dono molto prezioso. È un bene non individuale, ma relazionale ed è un bene della comunità".

Natalia Cangi, con un paio di ospiti che hanno esposto la loro esperienza pertinente al tema, si è soffermata sul progetto "Dimmi", acronimo dal doppio significato (si ottiene con le iniziali di "Diari multimediali migranti"), promosso dalla Regione Toscana ma ora esteso a tutta Italia. "Un progetto che ci accompagna da oramai 12 anni e che raccoglie le testimonianze di persone di origine straniera che vivono o che hanno vissuto in Italia. Il semplice gesto del dono è alla base del progetto dell’Archivio Diaristico, che tale non sarebbe stato se le persone non avessero deciso di condividere un pezzo della loro vita (o anche tutta la loro vita) con un luogo come Pieve. Ogni carta che testimonia un passaggio, una scrittura o una traccia è per noi un dono".

A completare il pomeriggio, il contributo di Tommaso Stella, skipper di ResQ e ora il Festival si è concesso una breve pausa per ripartire domani sera da Monterchi con lo spettacolo "3 e 14 – La stagione dell’amore", poi entreranno in scena Città di Castello, Anghiari, Sansepolcro e Caprese Michelangelo.

C.R.