SANSEPOLCRO
Cronaca

Sgarbi ‘battezza’ San Sebastiano "L’affresco dimenticato è di Piero"

Durante la visita al museo Civico il critico e sottosegretario alla Cultura ha sorpreso tutti: l’opera era anonima

Sgarbi ‘battezza’ San Sebastiano "L’affresco dimenticato è di Piero"

di Claudio Roselli

Vittorio Sgarbi torna a Sansepolcro a distanza di anni e rilancia la posta: quell’affresco staccato proveniente dalla chiesa di San Biagio a Gricignano è opera di Piero della Francesca, o quantomeno della sua scuola.

L’opera raffigura San Sebastiano e fa bella mostra di sé nella sala delle sinopie del museo civico. In effetti – osservandolo bene – è alquanto difficile dargli torto. Per chi volesse spiegazioni, c’è un video che il noto critico d’arte e sottosegretario alla cultura ha postato anche sul suo profilo, ma dapprima è importante sottolineare come l’amministrazione comunale biturgense abbia ben pensato di recuperare i rapporti con Sgarbi, giunto a Sansepolcro assieme a Mario Agnelli, sindaco di Castiglion Fiorentino, nell’ambito di un progetto artistico che collegherà le due città assieme a Cortona, Monterchi e Citerna, perché l’arte di Piero, di Luca Signorelli, di Bartolomeo della Gatta e di Donatello sarà il filo conduttore di un percorso oltremodo interessante attraverso la grande mostra che prenderà il via nella primavera del 2024. Più notizie in una, quindi, nel ricco pomeriggio di giovedì; oltre al museo, Vittorio Sgarbi ha visitato un luogo per lui inedito: la Casa di Piero della Francesca, accolto dalla presidente della Fondazione, Francesca Chieli, poi si è concesso una passeggiata per il centro storico.

Ma torniamo al San Sebastiano e agli indizi che per il sottosegretario diventano certezze: il rilievo prospettico della cornice, la parete con le tracce di marmo mosso, la solida postura dei piedi, la compostezza nella sofferenza e soprattutto il meraviglioso ritratto con una testa che, senza alcun dubbio, è di Piero della Francesca. "Per disegno, per concezione e per ispirazione – ha spiegato Sgarbi – e basta guardare sia il modo con il quale San Sebastiano tiene socchiusa la bocca, sia i capelli ricci. Ho accettato l’ipotesi di qualche collega sul coinvolgimento dei suoi allievi, ma alcuni motivi sgomberano a mio avviso ogni equivoco: l’idea viene da un cartone, da un disegno di Piero. Sulla sua esecuzione, lo stato di conservazione del dipinto determina in me una riserva che molti studiosi hanno ribadito, come io ribadisco che questa è un’opera dimenticata di Piero della Francesca".