LAURA LUCENTE
Cronaca

Severini sbarca a Milano. Le lettere a Picasso e i bronzetti del Maec

Da mercoledì prossimo aprirà i battenti la mostra alla Fondazione Luigi Rovati. C’è una collaborazione con il museo archeologico che presterà alcuni pezzi.

Severini sbarca a Milano. Le lettere a Picasso e i bronzetti del Maec

Severini sbarca a Milano. Le lettere a Picasso e i bronzetti del Maec

I famosi bronzetti del Maec e le opere del Severini approdano a Milano. Da mercoledì prossimo aprirà i battenti negli spazi della Fondazione Luigi Rovati di Milano, la mostra "Giano-culsans: Il doppio e l’ispirazione etrusca di Gino Severini", organizzata dalla stessa Fondazione con il contributo dell’Accademia Etrusca di Cortona. La mostra sarà aperta fino al 15 settembre. L’esposizione prende spunto dal bronzetto di culsans-Giano, presente nel MAEC assieme all’altro bronzetto di selvans, rinvenuti insieme nel corso dei lavori di sistemazione del piazzale del Mercato nel 1847 a ridosso della monumentale porta bifora, aperta nel corso del III-II sec.a.C. I due bronzi hanno costituito l’offerta votiva della città alle divinità che erano preposte alla difesa delle porte. La statuetta di culsans-Giano esercitò, poi, un particolare fascino nel maestro futurista Gino Severini che ne volle realizzare una sua versione in bronzo, dopo aver ottenuto dal Museo delle immagini e averne tratto alcuni bozzetti a matita. La statuetta di Giano fa attualmente parte della raccolta severiniana conservata nel museo cortonese. "Dopo il restauro dei bronzetti – disposto dall’Accademia negli scorsi mesi – è stato concordato con la Fondazione Rovati di realizzare un evento dedicato al tema del dualismo e del doppio, nel rapporto bifronte, fisico e simbolico, di dialettica e contrapposizione" racconta il vicelucumone Paolo Bruschetti che insieme a Sergio Angori, Paolo Giulierini e Giulio Paolucci hanno arricchito la mostra con un catalogo ad hoc. "Romana Severini, figlia dell’artista, ha anche scelto di prestare un’altra statuetta di Giano, appartenente alla sua collezione privata e copia del "Giano" presente nel Maec, e del disegno preparatorio autografo di Severini.

A questi elementi si è aggiunto un quadro, proveniente anch’esso dalla collezione cortonese. Infine si sono aggiunte alcune lettere che Severini ha scambiato con Picasso, esaltando il legame con l’antico, celebrando la sua città di Cortona e ricordando il suo legame con le persone e i luoghi di essa, ed in particolare con la chiesa e la compagnia di San Niccolò. "La mostra vuole essere un primo contributo alle manifestazioni che l’Accademia intende proporre in vista dell’ormai imminente tricentenario della sua fondazione – conferma ancora bruschetti - che vedrà nel 2027 una serie di iniziative che intendono con l’Accademia celebrare la città in cui essa si è formata, aperta a contatti non solo locali, ma con l’intero continente europeo".